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Sesso, droghe e religione nel sondaggio scolastico, ma i prof dicono “no”

“Ti definisci eterosessuale, omosessuale, bisessuale, transessuale o altro? Quando hai avuto un rapporto sessuale l’ultima volta?”. E ancora: “Ti definiresti: di destra, di sinistra, di centro?”, ma anche “Ti definisci: cattolico praticante, cattolico credente, credente di altre religioni, agnostico, ateo? Trovi che l’insegnamento della religione cattolica sia sbagliata o insensata/giusta, ma svolta

Una delle risposte al sondaggione, compilate per protesta dai ragazzi e appese sui muri della scuola

male/giusta e svolta bene?” e infine “Hai mai fatto uso, o fai uso, di Marijuana o derivati? Ogni quanto ti ubriachi (al punto di compromettere le tue capacità psico-fisiche)? Ogni quanto bevi con lo scopo di ubriacarti”. Sono solo alcune delle domande che i ragazzi che curano “La Bohème”, giornalino del liceo Leonardo da Vinci di Milano, avrebbero voluto sottoporre ai loro compagni di scuola.

Una sorta di sondaggio a tutto tondo su cosa pensano gli studenti di quella scuola e su come si comportano (o almeno dichiarano di comportarsi) rispetto a sesso, droghe, alcol ecc. Ma i professori hanno bloccato l’iniziativa. I ragazzi, insomma, ci provano a interrogarsi e ad esplorare i temi che li toccano da vicino, ma a fermare tutto sono gli adulti. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera il collegio dei docenti si è spaccato sulla proposta di questionario fatta dai ragazzi esprimendosi con 29 voti contrari e 26 a favore.

A confermare l’accaduto un articolo apparso proprio su La Bohème. “Volevamo chiedere agli studenti di porsi in prima persona davanti a domande specifiche sulle tematiche relative alle nostre generazioni, di cui il più delle volte si evita di parlare e, se lo si fa, spesso è senza cognizione di causa – si legge sul sito del giornalino -. A questo proposito, abbiamo chiesto di essere ascoltati dai nostri insegnanti, e abbiamo chiesto loro consenso e una minima collaborazione”. “Come, se non partendo da noi stessi e dalle persone che vivono più vicine a noi (in questo caso nell’ambiente scolastico), possiamo prendere coscienza di noi stessi e del nostro tempo – si chiedono i leonardini -? (…) Sì, c’erano anche domande relative ad argomenti che, come risulta dalla bocciatura della proposta, possono essere ancora oggi reputati come dei tabù. (…) Non vediamo però come domande del genere avrebbero potuto urtare la vostra sensibilità o corrompere le vostre menti a una qualche forma di dissolutezza. Voi sì?”.

Un questionario che, si garantiva nelle premesse, sarebbe stato assolutamente anonimo e volontario, sebbene molto personale nel tipo di domande poste. La richiesta degli studenti era molto semplice: permettere ai compagni di scuola di compilare il questionario utilizzando l’aula d’informatica.

Secondo i ragazzi, una delle motivazioni addotte per il diniego sarebbe stata la “perdita di tempo”. Eppure, assicurano, si sarebbe trattato di “dieci miseri minuti”. “C’è da sospettare quindi – scrivono i ragazzi – che la questione della “perdita di tempo” sia solo una misera scusa per nascondere la vera ragione del dissenso: la natura delle domande“. “Possibile che, se dei liceali vogliono organizzare iniziative formative e utili per i propri coetanei – si chiedono i redattori de La Bohème- trovino molti dissensi invece di entusiasmo e collaborazione? Proprio chi critica la nostra generazione di essere passiva e indifferente spesso tronca sul nascere ogni germoglio di innovazione costruttiva e di espressione della nostra libertà”.

Il corpo docenti però, si difende, spiegando che la posizione contraria non era tanto sui contenuti, quanto sul fatto che si svolgesse dentro la scuola. Ancora il quotidiano di via Solferino riporta che i docenti “hanno preferito far svolgere il sondaggio fuori da scuola perché i ragazzi avessero maggior consapevolezza”, come ha spiegato la preside Luisa Francesca Amantia. Una scelta che sembrerebbe voler prevenire eventuali proteste dei genitori, relegando tutto a situazioni esterne e quindi estranee alla scuola stessa. “Non ho visto nulla di eccessivo – conclude però la preside -. E aspetto di leggere i risultati sul giornalino del liceo”.

Per protesta, la redazione de La Bohème ha pubblicato sulla sua pagina Facebook lo schema, in bianco, del sondaggione spiegado ai leonardini: “Il collegio docenti non ritiene che 10 minuti di lezioni si possano spendere per interrogarsi sui temi da noi proposti. quali domande troverebbero la loro approvazione? Potete stampare e appendere il foglio con la vostra domanda sul muro delle scale, i migliori saranno pubblicati sulla pagina”. Ed hanno lanciato un hashtag: #megliochiedervi.

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