Il Dipartimento della Giustizia degli Usa ha diffuso una direttiva sulla libertà di religione in cui, di fatto, autorizza le discriminazioni contro le persone Lgbt, le madri single e alttr categorie di persone.
Non si tratta di una legge, ma delinea quali saranno le condotte delle corti nei casi su questo tema e come le agenzie federali e le agenzie che lavorano per il governo si comporteranno.
Un gruppo no profit con un contratto federeale, ancora, potrebbe rifiutarsi di fornire i suoi servizi alle persone Lgbt, anche durante le emergenze, e non correrebbe il rischio di perdere il contratto.
Winterhof ha aggiunto che “è una cosa che avrà un impatto profondo sulla vita quotidiana delle persone”.
E non si tratta solo di vedersi rifiutare servizi, ma anche della possibilità di non essere assunti o di essere licenziati, secondo quanto ha sottolineato Louse Melling, vice direttrice di American Civil Liberties Union. Le linee guida del dipartimento, di fatto, incoraggiano le aziende e le organizzazioni no profit a discriminare in base alle proprie convinzioni religiose.
Tra le disposizioni delle linee guide c’è scritto che “i datori di lavoro religiosi possono assumere solo persone le cui convinzioni e condotta sono coerenti con i suoi precetti religiosi”.
Le linee guida sono state redatte a seguito di un ordine esecutivo firmato da Trump lo scorso maggio. Gli attivisti si aspettavano che inclusessero la “licenza di discriminare” nel linguaggio, ma non è così.
Secondo le associazioni, le conseguenze saranno molteplici. Ad esempio, un dipendente omofobo o transfobico di un rifugio potrebbe rifiutarsi di accogliere una persona omosessuale o trans in difficoltà. Ma anche il proprietario antisemita di un ristorante può rifiutarsi di servire un cliente ebreo e un farmacista ultra religioso può rifiutarsi di vendere preservativi o altri contraccettivi. L’elenco è molto lungo.
Insomma, in un’accezione molto ampia della libertà di religione, si autorizzano le discriminazioni.
La American Civil Liberties Union ha fatto sapere che sporgerà causa contro il governo per evitare che queste direttive diventino esecutive e lo stesso faranno diversi gruppi per i diritti umani.
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