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La Regione nega il patrocinio al Milano Pride: “Nessuna valenza culturale”

Il lupo perde il pelo, ma non il vizio. E se il lupo è la solita Lega e il vizio è quello di fare tutto, pur di ostacolare la strada per la piena eguaglianza delle persone Lgbt, non stupirà sapere che l’amministrazione Fontana – il nuovo governatore della regione Lombardia – ha negato il patrocinio gratuito per il Milano Pride, che si terrà il prossimo 30 giugno.

I precedenti di Fontana

Una passata edizione del Milano pride

La richiesta di patrocinio gratuito è stata bocciata con tre voti all’ufficio di presidenza del Consiglio Regionale da parte dei rappresentanti di Forza Italia e Lega. Gli altri due, favorevoli, erano del Partito democratico e del Movimento Cinque Stelle. Come riporta Repubblica.it, la decisione dell’amministrazione di negare il patrocinio, «che per ora alla manifestazione è stato dato solo dall’Università Bicocca, non è una sorpresa: già lo scorso aprile, intervistato da Lettera43, il neo-governatore Attilio Fontana aveva reso chiaro il suo no all’appoggio alla manifestazione».

“Manifestazione che non ha alcuna valenza culturale”

Pesanti anche le motivazioni, per cui tale scelta è stata presa: «Bene che dopo il no del governatore Attilio Fontana e della giunta anche il consiglio regionale lombardo abbia deciso di negare il patrocinio al Gay pride, un evento che non ha alcuna valenza culturale, che regolarmente sconfina in volgarità e che non necessita di patrocinio pubblico» dichiara Paolo Grimoldi, segretario della Lega Lombarda, al Giornale. Eppure ci sarebbe molto da discutere, visto che la Pride Week – che partirà dal 22 giugno – prevede una vasta gamma di appuntamenti. Sarebbe il caso che qualcuno lo spiegasse agli amministratori leghisti, forse un po’ disabituati  a riconoscere la cultura quando la vedono.

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