Un percorso politico che nasce nell’associazionismo Lgbt+, quello di Marilena Grassadonia, per poi approdare alla politica dentro i partiti. Un’evoluzione imprevista, ma naturale al tempo stesso per l’attivista, già presidente di Famiglie Arcobaleno. Che, nel più ampio contenitore de La Sinistra, si è candidata per le scorse europee. E quindi ha aderito al progetto di Sinistra Italiana, dove è entrata in segreteria nazionale il 27 marzo. E oggi è arrivata la delega, come responsabile nazionale, ai Diritti e libertà, per le politiche contro la discriminazione.
«Questa delega mi rende molto felice perché arriva a valle di un percorso di attivismo che porto avanti da tanti anni» dichiara a Gaypost.it Marilena Grassadonia. E ripercorre il suo cursus honorum, «prima in Famiglie Arcobaleno, poi con la candidatura alle elezioni europee per la Sinistra. Un percorso che non avevo messo in conto sino ad allora: quello di portare le battaglie per i diritti civili – in particolar modo i diritti Lgbt+ – all’interno del mondo dei partiti politici».
È centrale, per Grassadonia, il ruolo dei partiti: «Sono proprio essi quegli strumenti che hanno la possibilità di cambiare le nostre vite». E non ha dubbi sul suo operato e il metodo di lavoro, dentro SI: «Il mio percorso sarà quello di sempre: condividere le battaglie e fare un percorso politico e culturale sia all’interno, sia all’esterno del partito. Sono molto contenta di dare il mio contributo per portare avanti le politiche contro le discriminazioni».
Carattere combattivo, personalità determinata e un sorriso che la rende una di noi. Si presenta così Marilena Grassadonia, alla sua comunità. «La delega» ricorda ancora «è anche il riconoscimento di un percorso fatto con Famiglie Arcobaleno e sui diritti delle persone Lgbt+. Sono felice che in Sinistra Italiana ci sia la chiara volontà di prendere posizioni chiare sui temi della mia delega. L’unico modo che conosco per fare politica è quello dell’attivista. Fare rete, stare a fianco delle persone, condividere percorsi e lavorare politicamente affinché nel nostro paese si combatta contro misoginia, omo-lesbo-bi-transfobia e razzismo».
L’attivista ricorda ancora quali sono i prossimi punti dell’agenda arcobaleno, da portare a casa al più presto: la legge Zan innanzi tutto, da approvare in Senato «votando il testo già uscito dalla Camera dei Deputati». Ma non solo: è importante, per Grassadonia, andare avanti sul la battaglia sui diritti dei bambini e delle bambine delle famiglie arcobaleno, riconoscendo entrambi i genitori.
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