Omofobia a Trento: è il terzo episodio denunciato nel giro di pochi giorni. Questa volta è successo a Mezzolombardo, dove alcune persone a bordo di un furgone avrebbero affiancato e riempito di insulti una coppia che passeggiava.
Secondo l’associazione l’episodio sarebbe «sintomatico anche del disinteresse delle istituzioni locali, che per prime non sembrano interessate al benessere della comunità LGBT+, restando in silenzio ed evitando il dialogo e il confronto con le associazioni, gli enti e i movimenti che sul territorio ogni giorno informano e sensibilizzano per prevenire le violenze contro chi è semplicemente se stesso e desidera vivere la propria vita in libertà».
Nel comunicato pubblicato da Arcigay Trentino si fa un richiamo alle responsabilità che necessariamente devono prendersi anche le istituzioni nella lotta contro l’omofobia. Si legge infatti che «il lavoro di contrasto all’omo/bi/transfobia non può più ricadere unicamente sul lavoro volontario e gratuito dell’associazionismo locale: sono necessari impegno ed interesse anche degli enti pubblici locali, per superare gli slogan “copia/incolla” e le semplici dichiarazioni d’intenti che, per quanto positive, non trovano poi riscontro nella realtà con azioni vere e proprie».
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