Sebbene con un anno e mezzo di ritardo rispetto all’approvazione della legge sulle unioni civili e ad un anno di distanza dai decreti attuativi, anche l’Inail (Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro) si adegua alla nuova realtà delle coppie unite civilmente.
Con una circolare inviata a tutte le sedi dell’Istituto lo scorso 13 ottobre, il direttore generale Giuseppe Lucibello dispone che alle coppie unite civilmente vengano riconosciute le stesse prestazioni economiche previste per le coppie sposate.
Preso atto della legge 76/2016, infatti, la circolare spiega che “l’unito civilmente ha diritto a qualunque prestazione economica Inail riconosciuta al coniuge iure hereditatis (cioè, per eredità, ndr) (per esempio, i ratei di rendita maturati ante mortem dall’assicurato e non riscossi dal medesimo)”.
Nel testo, Lucibello elenca tutte le prestazioni a cui si riferisce, dalla “prestazione aggiuntiva alla rendita per patologie asbesto-correlate” alla “rendita ai superstiti” di persone morte sul posto di lavoro, passando per il “Fondo di sostegno per i familiari delle vittime di gravi infortuni
sul lavoro”.
Nonostante la circolare sia stata diffusa solo ora, il direttore generale precisa che è da considerarsi valida a partire dal giorno dell’entrata in vigore della legge sulle unioni civili e cioè dal 20 maggio 2016. Questo significa che chi si è unito civilmente nei mesi scorsi ed è titolare di una delle prestazioni previste dall’Inail fin da allora, può fare richiesta anche degli arretrati.
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