Gli omofobi interrompono il comizio di Pete Buttigieg e lui li silenzia con classe

“La buona notizia è che la mia anima è nelle mani di Dio, ma i caucus dell’Iowa dipendono da voi”. Così Pete Buttigieg, candidato democratico alla Casa Bianca che lo scorso anno ha sposato il suo compagno Chasten Glezman, ha risposto, con una battuta, ai due attivisti anti-lgbt che hanno cercato di interrompere, gridando “Sodoma e Gomorra”, il suo comizio nello stato in cui il prossimo gennaio si aprirà la corsa delle primarie.

“I numeri dalla nostra parte”

“La cosa bella della democrazia è che ognuno ha esattamente la stessa voce e lo stesso voto, e qui sembra che i numeri siano dalla nostra parte”, ha aggiunto il 37enne sindaco di South Bend mentre gli oltre 1600 sostenitori scandivano il nome di “mayor Pete”, come viene chiamato Buttigieg, e gli addetti alla sicurezza scortavano fuori dall’area i due dimostranti.

“Mai prendere caffè dopo una funzione”

Una campagna elettorale scandita da applausi (di moltissimi) e proteste (di pochissimi ma molto numerose). Durante un suo comizio a Fort Dodge, un uomo ha iniziato ad accusare Buttigieg di aver tradito il sacramento del battesimo e ha aggiunto: “Non ci fermeremo. Non gli permetteremo di corrompere i nostri figli”. Anche qui la risposta di “Mayor Pete” non è mancata, brillante e di classe: “Il caffè dopo la chiesa rende un po’ aggressivi ogni tanto” e ha aggiunto:
“Quel signore gentile crede che ciò che fa sia in linea con il volere del creatore. Io la penso differentemente. Dovremmo tutti essere in grado di farlo”

“Essere gay fa parte della mia storia”

Laureato ad Harvard, reduce della guerra in Afghanistan, Buttigieg ha più volte detto: “l’essere gay fa parte dela mia esistenza, della mia storia, ha determinato quello che sono in modo importante“, ma ha anche ribadito di non “candidarsi alla presidenza per un singolo gruppo” e di voler, come ha detto domenica annunciando la candidatura, battersi da millennial per “una generazione di nuovi leader”.

Lo scontro con Mike Pence

Da giorni, comunque, è sotto i riflettori dei media lo scontro tra Buttigieg ed il vice presidente Mike Pence, l’ex governatore del suo stato, l’Indiana, che giustifica con motivazioni religiose le sue posizioni contro i matrimoni gay e a favore delle teorie riparative.
“Il vice presidente ha diritto alle sue convinzioni religiose” ha detto ieri alla Cnn il democratico che è anche molto religioso ed appartiene alla chiesa episcopale. “Il mio problema è quando queste convinzioni religiose vengono usate per danneggiare altre persone“, ha aggiunto criticando la legge firmata nel 2015 dall’allora governatore Pence che autorizza negozianti ed altri business dell’Indiana a non servire coppie gay adducendo motivazioni religiose.

Terzo nei sondaggi

Sceso nel sempre più affollato campo dei candidati alla nomination democratica – che potranno diventare 20 quando Joe Biden scioglierà la riserva sulla sua candidatura – Buttigieg ha già raccolto 7 milioni di dollari, il quarto miglior risultati tra i candidati, superando senatori molto più conosciuti come Elizabeth Warren e Cory Booker. Con l’attenzione crescente della stampa e dei social media, Buttigieg potrebbe diventare il fenomeno della prossima corsa delle primarie, sottolineano gli analisti ricordano che negli ultimi sondaggi è terzo, anche se distanziato dai primi Bernie Sanders e Joe Biden.

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