La notizia è di questa mattina: i miliziani dell’Isis hanno giustiziato un altro uomo colpevole di essere omosessuale. Il metodo è sempre lo stesso: bendato e lanciato dal tetto di un palazzo davanti ad una folla assiepata ai piedi dell’edificio.
Ne abbiamo selezionata una soltanto perché sia chiaro come queste esecuzioni vengono vissute nei territori ancora sotto il controllo dei terroristi. Abbiamo, però, reso irriconoscibile il corpo, anche per una forma di rispetto alla vittima.
Prima di lanciare l’uomo dal palazzo, i miliziani hanno letto alla folla la sentenza, decisa perché il condannato sarebbe stato coinvolto in “attività omosessuali”. Il fatto, secondo quanto riporta Pink News, si è svolto a Maslamah (Aleppo) dinanzi alla folla che, una volta che il corpo è giunto ha terra, ha “terminato” l’uomo a sassate.
La lapidazione finale fa parte del metodo solitamente usato contro gli uomini sospettati di essere gay.
Non è la prima volta che l’Isis compie esecuzioni di questo tipo togliendo la vita a uomini di tutte le età colpevoli solo di essere ritenuti gay e, purtroppo, non sarà l’ultima. Riteniamo, comunque, che sia necessario continuare a raccontare queste storie perché non cali l’attenzione su quanto accade in Siria e su chi sono i miliziano del Califfato.
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