La questione dei decreti attuativi della legge sulle unioni civili, ancora non emanati dal governo, sollevata da Gaypost.it lo scorso 6 dicembre e ripresa poi da molte testate, continua a far discutere. In molti, sui social network, si sono rivolti direttamente a Monica Cirinnà, relatrice del testo originario e il cui nome è rimasto strettamente legato alla legge.
“Va considerato lo stato di attuazione della delega – aggiunge la senatrice, riferendosi al compito del governo di emanare, appunto, i decreti -. Nel nostro caso, siamo in avanzatissimo stato di attuazione: gli schemi sono stati adottati, i pareri delle Camere recepiti, è arrivato anche il parere favorevole del Ministero degli Interni. A questo punto manca solo l’approvazione formale da parte del Consiglio dei Ministri e l’emanazione da parte del Presidente della Repubblica“.
“Dunque, il margine di discrezionalità politica è davvero molto ristretto – precisa Cirinnà inmerito al contenuto dei decreti stessi e alla restante parte dell’iter -, cosa che mi fa ritenere sia possibile agire anche in ordinaria amministrazione. Vediamo cosa accadrà nelle prossime ore con le consultazioni al Quirinale, e speriamo bene!“.
Tutto, quindi, dipenderebbe dall’esito delle consultazioni?
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