Cina: condannata azienda che aveva licenziato una persona transgender

Primi piccoli passi verso la gay community cinese. Secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Agi, un tribunale distrettuale di Guiyang, nel sud del Paese, ha ordinato il risarcimento per licenziamento illegale nei confronti di una persona transgender di nome Chen. La ragione formale per il licenziamento di Chen era “inadeguate capacità” dopo soli sette giorni di lavoro in un centro sanitario del Guizhou, la provincia dove si trova Guiyang. Il tribunale, però, ha deciso, il 30 dicembre scorso, il risarcimento complessivo a Chen di 2343 yuan (323 euro).

Solo un primo passo

cina_pride1Si tratta però solo del rimo passo: la Corte distrettuale di Guiyang non ha ritenuto l’azienda colpevole di discriminazione di genere e non ha ordinato scuse formali nei confronti dell’ex dipendente. Sempre secondo l’Agi, Chen ha dichiarato di sentirsi comunque “abbastanza contento” della sentenza, che ha definito “il primo caso in Cina in cui vince una minoranza sessuale”. Il suo avvocato, Wang Yongmei, invece, si è detto “non molto ottimista” sulla sensibilizzazione dei diritti delle minoranze di genere in Cina, soprattutto sul posto di lavoro.

La situazione delle persone lgbt in Cina

La battaglia per l’uguaglianza, in Cina, è ancora agli albori. Solo del 1997, infatti, l’omosessualità non è più reato, ma sono passati appena 16 anni da quando, nel 2001, la Cina ha depennato l’omosessualità e la bisessualità dall’elenco delle malattie mentali, cosa che l’OMS aveva già fatto nel 1990.
Le relazioni tra persone dello stesso sesso non sono riconosciute in alcun modo, sebbene siano “tollerate” nelle grandi città. È in provincia e nei piccoli centri che le cose si fanno decisamente più complicate.

Il caso Taiwan

In quell’area geografica, è Taiwan il paese dove sembra si stiano facendo i passi più importanti. È infatti in discussione un disegno di legge per l’estensione del matrimonio egualitario anche alle coppie dello stesso sesso. Il ddl ha superato la prima lettura e c’è stata una grande mobilitazione per le strade della capitale Taipei, dove più di 200 mila persone hanno chiesto pari diritti per le persone lgbt.

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