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“La casa non è fatta per difendersi”: la campagna di Ikea e Telefono Donna contro la violenza sulle donne

Una donna guarda i mobili esposti in un negozio Ikea e li valuta in base a quanto possano esserle utili per nascondersi o per difendersi dalla violenza del proprio compagno. È il video, lungo meno di un minuto, realizzato dall’azienda svedese in collaborazione con Telefono Donna Onlus in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne del prossimo 25 novembre.
“La casa è il luogo in cui dovremmo sentirci più sicuri. Eppure in Italia 1 donna su 3 subisce violenza domestica – scrive Ikea sulla propria pagina Facebook -. Insieme a Telefono Donna, dal 13 al 25 novembre vi aspettiamo nei nostri negozi per ricordare alle vittime di violenza che esiste una via d’uscita. Facciamo sentire la nostra voce #PerUnaGiustaCasa”.

Il video della campagna

La casa è il luogo in cui dovremmo sentirci più sicuri. Eppure in Italia 1 donna su 3 subisce violenza domestica. Insieme a Telefono Donna, dal 13 al 25 novembre vi aspettiamo nei nostri negozi per ricordare alle vittime di violenza che esiste una via d’uscita. Facciamo sentire la nostra voce #PerUnaGiustaCasa.

Pubblicato da IKEA su Giovedì 9 novembre 2017

Rappresentazioni in tutti i punti vendita

In quei giorni, infatti, in tutti i punti Ikea italiani i clienti potranno assistere a delle piccole rappresentazioni teatrali messe in scena tra gli ambienti ricreati nei negozi e il cui tema sarà proprio la violenza domestica contro le donne. A recitare i ruoli di storie vere saranno gli attori e le attrici del Teatro Stabile d’Abruzzo e della Compagnia dei Filodrammatici di Milano. I dati dell’Istat sono allarmanti: nel nostro paese, una donna su tre è vittima di violenza tra le mura di casa, ma solo l’11,8 per cento denuncia. Tra coloro costrette a ricorrere alle cure del pronto soccorso, il 90 per cento dichiara di essere rimasta vittima di un incidente domestico. “Il video non è rassicurante – ha commentato Sara del Fabbro, Deputy AD IKEA Italia a La Stampa -. Ma è la realtà a non essere rassicurante. È inutile nascondersi. Per stare vicino alle vittime di stalking abbiamo introdotto un congedo di sei mesi e la possibilità di trasferirsi in un altro store di un’altra città. In più organizziamo periodicamente corsi di autodifesa per le nostre dipendenti che sono il 58% del totale”.

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