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TDoV 2020, i corpi e la voci della visibilità transgender in Italia

Si celebra oggi il TDoV, il International Transgender Day of Visibility (o Giornata della visibilità transgender), iniziativa nata nel 2009 grazie all’attivista transgender Rachel Crandal. Tutte le più importanti associazioni di settore hanno ricordato, sulle loro pagine, la necessità delle persone di poter essere se stesse, nel pieno della propria identità. E così, molti attivisti e attiviste hanno dato corpo e voce al loro essere nel mondo.

Tdov: dar voce diretta alle persone transgender

Tra le realtà specificatamente transgender, ricordiamo innanzi tutto il Gruppo Trans di Bologna, che sul suo profilo Instagram ha deciso di dar voce diretta ai suoi attivisti e alle sue attiviste «per ricordare al mondo (e anche a noi stess*) che i nostri corpi esistono, che abbiamo dei bisogni specifici da soddisfare e che le nostre richieste devono essere tenute in considerazione senza che queste vengano puntualmente considerate capricci che violano la norma vigente».

Tra non binarismo e transfemminismo

Sempre da Bologna, il PeopAll Cassero ha organizzato una campagna, dalle specifiche finalità: «Con questa campagna» leggiamo, «abbiamo voluto far risuonare ancora più forte la voce de* attivist* trans* dentro e fuori dal nostro gruppo, dando spazio ai temi del #nonbinarismo di genere e del #transfemminismo, che ancora fanno fatica ad emergere anche all’interno delle stesse associazioni #LGBT+». E anche altre associazioni, quali il Mit e Azione Trans, hanno ricordato sulle rispettive pagine la data del 31 marzo.

Lesbiche e persone trans unite nella lotta alle discriminazioni

«Il cambiamento inizia dalla condivisione» è quanto dichiara la Rete Trans nazionale e la Rete Donne Transfemminista di Arcigay per lanciare il loro video per l’occorrenza, dando «visibilità alle presenze che sempre più formano Arcigay collegando le campagne del TDoV – Transgender Day of Visibility e della Giornata della Visibilità Lesbica». Insistendo, appunto, sul valore della visibilità. «Le parole per descriverci, raccolte dalle soggettività trans*, non binary, gender non conforming e lesbiche dentro Arcigay, sono diventate una poesia a flusso continuo che unisce le due campagne di visibilità». Un omaggio alla celebrazione, infine, è arrivato anche dal Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli di Roma.

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