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Il presidente della Cassazione chiede al Parlamento una legge sulle famiglie arcobaleno

Per le famiglie omogenitoriali serve una legge. A rimettere al centro della discussione la questione dei figli delle coppie gay e lesbiche esclusi dalla legge sulle unioni civili è il primo presidente della Corte di Cassazione Giovanni Canzio. Durante la sua relazione per l’apertura dell’anno giudiziario, Canzio ha spiegato che la Cassazione “non può e non intende sottrarsi al dovere di apprestare tutela ai diritti fondamentali della persona”, seguendo il “criterio guida dell’interesse preminente del minore”.

Il Presidente Giovanni Canzio

“Una chiara ed esplicita volontà legislativa”

Il presidente ha però precisato che “demandare in via esclusiva alla giurisdizione” la soluzione di questioni su scelte etico-sociali “non è la via preferibile”.
Secondo Canzio, dovrebbe essere il legislatore a dirimere la questione, affidata finora solo ai giudici. Il magistrato specifica che è “da privilegiare il percorso ermeneutico disegnato sulla base di una chiara ed esplicita volontà legislativa”. Deve intervenire il parlamento e legiferare, insomma.

La famiglia è cambiata

Canzio ha ricordato la sentenza della Cassazione che ha riconosciuto l’adozione del figlio della partner chiesta dalla moglie della donna, senza che abbia avuto alcun peso “l’orientamento sessuale” della coppia, e favorendo solo “il consolidamento del rapporto tra il minore e chi già se ne prende cura“.

Il presidente ha poi citato anche la sentenza che ha riconosciuto l’atto di nascita di un figlio nato da due madri con fecondazione eterologa in Spagna. “Emerge una ricostruzione dell’istituto famiglia intesa come comunità di vita e di affetti – ha concluso Canzio -, incentrata sui rapporti concreti che si instaurano tra i suoi componenti, all’interno della quale il criterio guida resta quello dell’interesse preminente del minore“.

La famiglia è cambiata, insomma, i tribunali lo sanno e lo riconoscono per tutelare i bambini. È ora che anche il parlamento faccia questo passo.

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