Porta i capelli corti, a spazzola e con le meches bionde: si chiama Rachel Swann, è una poliziotta inglese e per “colpa” dei suoi capelli è stata oggetto di insulti sessisti e omofobi. A tal punto da costringerla a cancellare il suo account Twitter.
Per la sua comunità Rachel Swann è praticamente un simbolo. Questa estate, infatti, l’agente Swann ha guidato l’evacuazione di Whaley Bridge dopo la rottura di una diga danneggiata. Whaley Bridge è una cittadina nella parte Nord-Ovest dell’Inghilterra e ad agosto di quest’anno, dopo piogge intense, una parte della diga è crollata portando all’evacuazione di 1500 persone. È stato proprio durante questo evento, mentre la poliziotta rilasciava una dichiarazione ai giornalisti, che i troll della rete hanno iniziato a prenderla di mira per la sua capigliatura. Un attacco talmente pesante da convincerla a cancellare il suo profilo Twitter dopo pochissimo tempo. Alla Bbc ha dichiarato di sentirsi sconvolta «che la mia sola esistenza possa causare così tanto odio».
In una lunga intervista allo show radiofonico della Bbc Radio Derby Rachel Swann ha tirato fuori tutta la frustrazione e la rabbia per l’accaduto. «Sì, sono una donna. Sì, porto una pettinatura differente – ha detto -. Sì, sono abbastanza minuta. Quello che mi ha sconvolta è stato che fosse la mia stessa esistenza a scatenare così tanto odio. Posso affrontare qualche battuta, ma poi le battute sono diventate omofone e sessiste: veramente offensive. Mi ha veramente offesa sentirmi dire che non ho principi e che fossi una vergogna per la polizia. Mi hanno accusata di non portare un cappello, mentre spesso ci addestrano a non portarlo per mantenere un contatto visivo e guadagnarsi la fiducia dell’interlocutore».
Rachel Swann ha altresì raccontato che la sua esperienza personale con i troll e i commenti negativi sui social media è solo il riflesso e una piccola parte dell’odio che molte persone ricevono ogni giorno. «Molti commenti erano misogini e omofobici e sono stati rubricati come reati d’odio – ha dichiarato -: come sarebbe accaduto per i miei colleghi o per i singoli cittadini»
Stare lontana dai social ha dato modo a Rachel Swann di riflettere sul quanto ancora le forze dell’ordine possano fare per contrastare il cyberbullismo. «Spesso abbiamo visto ragazzini sentirsi bullizzati dai proprio compagni attraverso i social media. Alcuni si sono sentiti talmente disperati e persi da suicidarsi».
Da quando la poliziotta Swann è tornata su Twitter ha deciso di pubblicare solo commenti positivi su come lei e i suoi colleghi hanno gestito il collasso della diga e cagnolini. Molti cagnolini. Rachell Swann ci scherza sopra, amaramente: «In un certo senso mi sono fatta valere senza nemmeno volerlo. Se ne verrà fuori qualcosa di buono, meglio, ma non vorrà dire che non mi abbia fatto male e che non mi abbia fatto soffrire».
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