Il Comitato Onu per i diritti umani ha pubblicato il suo ultimo report sulle Osservazioni sull’Italia, elaborato dopo sei mesi di monitoraggio del livello di attuazione dei diritti umani nel nostro Paese.
Tra le criticità e le sollecitazioni che il Comitato rivolge all’Italia, c’è una sollecitazione a completare la legge sulle unioni civili legiferando sulla genitorialità delle coppie gay e lesbiche.
“Sebbene sia benvenuta l’adozione della legge 76 del 20 maggio 2016 – si legge nel report – il Comitato resta preoccupato per il fatto che la legge non riconosca alle coppie dello stesso sesso il diritto ad adottare bambini e non fornisce riconoscimento legale completo ai bambini che vivono in famiglie same-sex. È anche preoccupato per il persistere del divieto di accedere alla Fecondazione in Vitro in base alla legge 40/2004 e per il prevalere di discriminazioni e discorsi di odio contro le persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuali”.
“L’Italia – scrive il Comitato – dovrebbe considerare di permettere alle coppie dello stesso sesso di adottare bambini, compresi i figli biologici del partner, e assicurare ai bambini che vivono con coppie dello stesso sesso la stessa tutela legale garantita a quelli che vivono in famiglie eterosessuali”. Secondo l’Onu, inoltre, il nostro Paese dovrebbe “permettere un accesso egualitario alla fecondazione in vitro. Dovrebbe anche intensificare i suoi sforzi per combattere le discriminazioni, i discorsi e i crimini di odio contro le persone LGBTI”.
“Lo Stato dovrebbe adottare tutte le misure, inclusa una legislazione anti discriminazioni comprensiva, necessarie ad assicurare il quadro legale: a) fornire piena e completa protezione contro le discriminazioni in tutti i campi, inclusa la sfera privata, e vietare direttamente e indirettamente la discriminazione; b) includere tutti i campi di discriminazione, incluso il colore, la nazione di origine, la cittadinanza, la nascita, la disabilità, l’età, l’orientamento sessuale e l’identità di genere e altri status; c) fornire rimedi efficaci in caso di violazioni, compresi i casi di discriminazioni multiple e intersezionali (cioè che interessano contemporaneamente più ambiti, come ad esempio le discriminazioni contro i migranti LGBTI, ndr)”.
Un invito chiaro, dunque, ad approvare una legge contro l’omofobia e la transfobia su scala nazionale, insieme alle norme che servono a tutelare i figli già nati nelle coppie gay e lesbiche, oltre che a permettere alle coppie dello stesso sesso di adottare o di generare figli tramite la fecondazione assistita.
Il report del Comitato per i diritti umani arriva proprio mentre in Umbria si sta tentando di fare approvare una legge contro l’omotransfobia e quando sono passati ormai quattro anni da quando il testo nazionale sullo stesso tema è fermo al Senato, affossato dallo stesso emendamento presentato per ostacolare il percorso della legge umbra.
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