Gli organizzatori l’hanno definita la più partecipata manifestazione per i diritti delle persone omosessuali. Domenica, più di 20.000 persone hanno marciato a Sydney per chiedere la legalizzazione del matrimonio egualitario. La manifestazione, com’è noto, si è svolta alla vigilia della consultazione popolare via posta che comincerà il 12 settembre prossimo. Da quel giorno, gli australiani che si sono registrati, potranno esprimere il loro consenso (o il loro dissenso) all’estensione del matrimonio a tutte le coppie. Il risultato è atteso per novembre.
“Siamo impressionati dalla risposta – ha dichiarato all’agenzia Reuters Cat Rose di Community Action Against Homophobia -. La forza che abbiamo mostrato oggi è un buon punto di partenza per vincere questa battaglia entro i prossimi due mesi”.
Nonostante il risultato della consultazione non sia vincolante per il parlamento, la vittoria del “sì” potrebbe comunque spingere i legislatori nella direzione del matrimonio per tutte e tutti.
Il premier Turnbull ha dichiarato che voterà a favore del matrimonio egualitario, ma che è un tema si cui ognuno ha libertà di opinione.
“Molte persone voteranno “sì”, e anche io, perché credono che il diritto a sposarsi sia un ideale conservatore” ha aggiunto, andando contro le parole del suo predecessore, John Howard, che ha lanciato ufficialmente la campagna per il “no”.
“Penso che ci sia un conflitto tra chi mira al diritto al matrimonio same-sex e i diritti del bambino – ha dichiarato Howard – e credo che il diritto del bambino di avere un padre e una madre debba essere preservato”.
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