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Lo Cicero, assessore allo Sport di Raggi: “Omofobo? Sposerei due gay”

Era finito nell’occhio del ciclone in pieno silenzio elettorale, a meno di 24 ore dal voto del ballottaggio, Andrea Lo Cicero, ora assessore allo Sport della giunta di Virginia Raggi a Roma ed ex giocatore della nazionale di rugby. Motivo dello scandalo, la sua definizione delle protezioni per le spalle che si usano nel suo gioco. “Roba da frocetti”, secondo Lo Cicero che così le definisce in una vecchia biografia in cui si vantava di usare solo le protezioni per i denti. “Io uso solo il paradenti, non ho altre protezioni, le trovo stupide. Non sarebbe rugby. Devi essere te stesso, senza alcun aiuto. Ci sono molti giocatori, specie quelli più giovani di me, che usano le protezioni per le spalle. Roba da frocetti” si legge nella biografia di Lo Cicero scritta a quattro mani con Paolo Cecinelli e uscita nel 2007 per Dalai editore.

Ieri, però, ospite della Zanzara, Lo Cicero ha tentato di scusarsi. “È un intercalare che si usa tra compagni di squadra – ha dichiarato il neo assessore -. Chiedo scusa se qualcuno si è offeso. Parole dette dieci anni fa, senza offesa per nessuno. Se devo essere condannato per una parola non farò l’assessore. Omofobia è altra cosa. Omofobia significa perseguitare e io non sono omofobo”. Poi ha aggiunto che è a favore delle unioni civili e nel suo ruolo istituzionale celebrerebbe volentieri un matrimonio tra persone dellos tesso sesso. “È una cosa detta e scritta dieci anni fa – ha spiegato Lo Cicero -. Ho fatto convegni su bullismo e omosessualità, e sono favorevole alle unioni civili. Da assessore celebrerei tranquillamente un matrimonio omosessuale”.

“Saremmo ben contenti di averlo come testimonial ai prossimi Italian Gaymes che inaugureremo il 7 luglio prossimo al Gay Village – commenta Adriano Bartolucci, presidente di Gaycs, l’associazione gay sportiva che ogni anno organizza nella Capitale gli Italian Gaymes, appunto -. Tra l’altro, quest’anno sarà presente il rugby, tra le discipline e per noi è interessante immaginare un percorso di collaborazione sia rispetto alle iniziative sportive che organizziamo tutto l’anno, sia rispetto gli Italian Gaymes, ma anche nella prospettiva degli EuroGaymes che Roma si è aggiudicata per il 2019″. “In questo senso – continua Bartolucci – sarebbe ineressante se la contrarietà alle Olimpiadi espresse dalla sindaca Raggi in campagna elettorale è da intendersi come contrarietà ad eventi sportivi di carattere internazionale in generale. Perché se così non fosse, ci piacerebbe sapere di poter contare sull’amministrazione comunale per un evento europeo che richiamerà circa 200.000 persone a Roma e per il quale, altrove, le amministrazioni locali investono centinaia di migliaia di euro”.

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