Rainbow

Non c’è niente che faccia più impazzire la gente che vederti felice

Arrivi stanco, alla fine di un’altra settimana intensa in cui hai rubato tempo alla tua vita (poco per fortuna, perché ormai ho imparato a prendere la giusta distanza) per rispondere alle offese contro tuo figlio e la tua famiglia, come quelle che il quotidiano Avvenire ha riportato pochi giorni fa.
Quindi ti segnalano il post di un ex esponente gay che forse ormai rappresenta solo se stesso e non lo sa, che afferma che è giusto che si dica di tuo figlio che è stato comprato, perché secondo lui è la verità dei fatti. E perché se decidi di essere visibile (anzi lui addirittura accusa te – o tuo marito? – di usare i figli come manifesto politico) il personale e le relazioni familiari assurgono a discorso pubblico.
In più ti accusa persino di fare del vittimismo per aver condannato quelle parole volgari contro tuo figlio, che non ha nemmeno 3 anni.

Non mi nasconderò

Io non intendo proprio fare la vittima. E nemmeno il carnefice.
Né intendo confrontarmi con chi giudica le vite degli altri, offende e pretende pure di avere ragione.
Perché a me di entrare in una spirale d’odio proprio non interessa, visto che fortunatamente la vita con me è stata generosa e mi regala ogni giorno molto di meglio da fare.

Di certo, però, non resterò in silenzio, non mi nasconderò, continuerò ad essere visibile.
Continuerò a pubblicare le foto dei miei figli e a raccontare la bellissima storia di come sono venuti al mondo, la generosità della persona che li ha portati in grembo e che continua a far parte della loro vita, l’amore che hanno ricevuto e quello di cui sono circondati giorno per giorno.

Se fossi un genitore etero

Io non ho nulla da nascondere, nulla di cui vergognarmi.
Contrariamente a qualcun altro che forse agirebbe così nella propria vita e con la propria famiglia, io non faccio dei miei figli una bandiera o una causa politica.
Singolare poi la differenza di trattamento che viene riservata tra genitori e genitori: come mai se un genitore eterosessuale pubblica le foto dei figli si manifesta tenerezza e non si mette in considerazione la componente dell’ostentazione, mentre se la pubblica un genitore omosessuale è un manifesto politico?
Credo che certe persone, forse, dovrebbero cominciare a fare i conti con la loro omofobia interiorizzata.

Condividere l’amore per i miei figli

Io non intendo lasciarmi condizionare dagli attacchi gratuiti, meschini, dall’ignoranza e dal livore e dalla cattiveria immotivati: continuerò ad amare i miei figli, a vivere con loro, e quando mi sentirò di farlo anche a condividere il mio amore per loro.
E ai continui attacchi risponderò dunque solo indirettamente, con la felicità della mia famiglia.
Perché, come diceva Alda Merini, “non c’è niente che faccia più impazzire la gente che vederti felice”.

 

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