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In Emilia Romagna la legge contro l’omotransnegatività è stata rinviata

E’ stato rinviato il voto dell’Assemblea legislativa emiliano-romagnola sul pdl contro l’omotransnegatività: per superare l’ostruzionismo del centrodestra, con Fdi che ha presentato 500 emendamenti alla legge. Secondo quanto riporta l’agenzia stampa Adnkronos, il Pd emiliano-romagnolo ha rimandato il testo in commissione. L’approvazione in commissione è prevista per l’11 luglio per poi rimandarlo al voto dell’Aula il prossimo 24 o 25 luglio.

Le proteste di Pro-vita

Proprio ieri davanti alla sede della Regione Emilia-Romagna si sono confrontate, a suon di contestazioni, le due fazioni rispettivamente contro e pro il pdl. Da un lato il Comitato famiglia e vita, imbavagliato con sciarpe arcobaleno poiché, secondo loro, la legge mina la libertà di opinione. Spalleggiati dai consiglieri regionali della Lega nord, Daniele Marchetti, e di Fdi, Fabio Callori, Michele Facci e Giancarlo Tagliaferri, che sottobraccio tiene il pacchetto da 500 emendamenti preparato proprio per l’occasione. “Noi siamo d’accordo a non discriminare – sottolinea Tagliaferri – ma non vogliamo sia discriminata la famiglia e coloro che difendono certi valori”.

“Chi è contro questa legge è contro la Costituzione”

Dall’altro ci sono gli attivisti di Arcigay, schierati in difesa del pdl al grido “Il corpo è mio e lo gestisco io”. “Siamo in un Paese in cui c’è un governo con ministri che non perdono occasione di offenderci e umiliarci ed è opportuno che i partiti decidano da che parte stare – spiega Giulia Sudano, presidente dell’associazione Orlando, parlando con il segretario del Pd emiliano-romagnolo, Paolo Calvano, il capogruppo dem in Regione, Stefano Caliandro, Igor Taruffi (Si), Silvia Prodi (Misto – èViva), Gian Luca Sassi (ex pentastellato ora nel gruppo misto) e Silvia Piccinini, del Movimento 5 stelle -. La pazienza è finita. A gennaio ci sono le regionali. Avere la legge al più presto è l’obiettivo minimo sindacale per ridare fiducia alle persone. Questa legge rappresenta l’articolo 3 della Costituzione ed essere contro questa legge significa essere contro la Costituzione. E non c’entra nulla con la famiglia: l’obiettivo è essere cittadini come tutti gli altri, senza discriminazioni sul posto di lavoro, o a scuola, o nella sanità”.

Data finale

Calvano spiega che il cosiddetto “emendamento sull’utero in affitto”, su cui si sono verificate spaccature pure nel centrosinistra, verrà rivisto. Lo scopo è che la Regione non eroghi contributi a chi “organizza, effettua e pubblicizza” pratiche che vanno contro la legge 40, quindi anche la gpa. Caliandro, invece, assicura che all’ostruzionismo il Pd è pronto a rispondere con l’oltranza. “L’obiettivo – ha dichiarato – è fare la legge e il 24 o 25 luglio rimarremo fino alla fine, anche se presentano 2.000 emendamenti. E’ un impegno preso con tutti i colleghi: tutto il gruppo resterà in Aula fino alla fine”. “Si tratta di una legge importante, di civiltà – sottolinea Caliandro -, sulla quale stiamo cercando di costruire un’alleanza molto più larga di quella che rappresenta il Pd perché pensiamo che i diritti vadano tutelati a tutte le latitudini. Su questo non accetteremo ricatti né intimidazioni”.

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