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Decreti attuativi, Cirinnà: “Avanzatissimo stato di attuazione. Speriamo bene”

La questione dei decreti attuativi della legge sulle unioni civili, ancora non emanati dal governo, sollevata da Gaypost.it lo scorso 6 dicembre e ripresa poi da molte testate, continua a far discutere. In molti, sui social network, si sono rivolti direttamente a Monica Cirinnà, relatrice del testo originario e il cui nome è rimasto strettamente legato alla legge.

Dopo giorni di silenzio, la senatrice dem ha risposto ieri in serata con una nota pubblicata sul suo sito. “Prima di tutto sappiate che la legge non può decadere – precisa Cirinnà -: è stata approvata, firmata dal Presidente della Repubblica, pubblicata in Gazzetta Ufficiale ed è dunque pienamente in vigore”. In effetti, nessuno aveva avanzato l’ipotesi che la legge potese decadere (questo può accadere solo se venisse abrogata, infatti) se non qualche utente dei social network, ma che, in mancanza dei decreti attuativi, dopo il 5 marzo possa diventare inapplicabile, dato che scadrebbe anche il decreto ponte che ha permesso le unioni civili fino ad oggi.

“Va considerato lo stato di attuazione della delega – aggiunge la senatrice, riferendosi al compito del governo di emanare, appunto, i decreti -. Nel nostro caso, siamo in avanzatissimo stato di attuazione: gli schemi sono stati adottati, i pareri delle Camere recepiti, è arrivato anche il parere favorevole del Ministero degli Interni. A questo punto manca solo l’approvazione formale da parte del Consiglio dei Ministri e l’emanazione da parte del Presidente della Repubblica“.

“Dunque, il margine di discrezionalità politica è davvero molto ristretto – precisa Cirinnà inmerito al contenuto dei decreti stessi e alla restante parte dell’iter -, cosa che mi fa ritenere sia possibile agire anche in ordinaria amministrazione. Vediamo cosa accadrà nelle prossime ore con le consultazioni al Quirinale, e speriamo bene!“.

Tutto, quindi, dipenderebbe dall’esito delle consultazioni?

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