Chiara Appendino, neosindaca di Torino, con Marco Giusta, assessore alle Pari Opportunità e Alessandro Battaglia, coordinatore del Torino Pride, hanno appena ricoperto i manifesti dell’evento che erano stati imbrattati con simboli fascisti, affiggendo nuovi manifesti. “All’ignoranza rispondiamo coi fatti” ha dichiarato la sindaca sulla sua pagina Facebook. “Non ci sembrava sufficiente una condanna – ha aggiunto Appendino, che ha definito “osceni” i simboli apparsi sui manifesti -. Ci sembrava giusto venire qui nell’immediato a coprire quanto accaduto“. “Reputiamo che l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia, la transfobia, il sessismo e la misoginia siano residui di un’età chenon vogliamo più vedere a Torino – ha aggiunto Giusta -. È importante che quando accadono fatti del genere i cittadini di Torino ma anche le istituzioni si alzino in piedi e compiano azioni di riposta. Non dobbiamo aver paura, ma dobbiamo alzarci e dare un segnale di ciò che faremo”. “I simboli che qualche furbo ha disegnato sui manifesti del pride hanno un significato d’odio – ha commentato Battaglia -. Il pride ha l’unico significato dell’amore e il 9 luglio noi celebriamo quell’amore. E adesso copriamo questo scempio che è stato commesso”.
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