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Sentenza di Trento: il Procuratore Generale ricorrerà in Cassazione

Era prevedibile che accadesse e a dare l’annuncio è il Procuratore Generale di Trento, Giuseppe Maria Fontana. In un’intervista rilasciata a “La Stampa”, il magistrato fa sapere che ricorrerà in Cassazione contro la sentenza della Corte d’Appello che qualche giorno fa ha riconosciuto la trascrivibilità del certificato di nascita dei figli di una coppia gay nata grazie alla gestazione per altri.

Le motivazioni del ricorso

Fontana ha dichiarato che si opporrà perché il certificato di nascita canadese “in Italia non può essere preso per la contrarietà dell’ordine pubblico”.
Una motivazione, quella dell’ordine pubblico, che la Corte d’Appello aveva ritenuto fosse stata interpretata in modo molto ampio. I giudici hanno invece considerato prioritario l’interesse dei minori e il loro diritto a mantenere la continuità affettiva e familiare costruita con il padre non biologico.
Il Procuratore Generale aggiunge che, a suo avviso, i diritti dei due bambini sarebbero comunque garantiti perché i loro padri sono uniti civilmente e uno dei due è registrato all’anagrafe come padre legale essendone anche quello biologico.

Cosa cambia se il padre legale è uno solo

Il punto è, però, di alcune cose. Ad esempio, il fatto che i due uomini siano uniti civilmente non ha nulla a che vedere con i figli e non garantisce, ad esempio, il diritto dei bambini di essere accuditi dal genitore non biologico. Ad esempio, l’uomo deve avere una delega per andare a prenderli a scuola o portarli dal medico e anche per fare un viaggio con loro, in assenza del compagno.

Ma potrebbero sorgere problemi maggiori nel caso in cui la coppia dovesse separarsi. In quel caso, infatti, solo al padre biologico spetterebbe il compito di prendersi cura di loro, sotto ogni punto di vista e la continuità affettiva tra i bambini e l’altro padre potrebbe essere seriamente compromessa o, comunque, affidata alla buona volontà del padre biologico. Ancora peggiore sarebbe la situazione se il padre biologico dovesse morire. A quel punto, il padre sociale non avrebbe alcun titolo per prendersi cura di quelli che di fatto sono i suoi figli. Che ne sarebbe, in quel caso, dei bambini? Potrebbero essere dichiarati adottabili e finire in una nuova famiglia vedendo rescindere definitivamente il legame affettivo creati con il padre sociale.

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