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Trump e lo stop alla criminalizzazione dell’omosessualità: verità o fake news?

L’amministrazione Trump vuole tentare di porre fine alla criminalizzazione dell’omosessualità.
Una notizia stonata considerando il coro di iniziative anti-lgbtqi del Tycoon.

Ma andiamo per ordine: il progetto sarà guidato dall’ambasciatore degli Stati Uniti in Germania, Richard Grenell, gay dichiarato e conservatore.
Stando a quanto riporta portavoce del Dipartimento di Stato, Robert Palladino, Grenell e il suo staff avrebbero tenuto un “incontro strategico” a Berlino con 11 attivisti di “diversi paesi in Europa”.
Il funzionario statunitense ha dichiarato all’emittente Nbc che il piano probabilmente coinvolgerà gli altri paesi che hanno depenalizzato l’omosessualità, le Nazioni Unite, l’Unione europea e l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa.

L’idea nata dopo l’ultima impiccagione in Iran

La strategia nasce dopo l’ultima esecuzione in Iran, il 10 gennaio scorso, di un trentunenne. Impiccato con l’accusa di essere gay e di avere, quindi, rapporti sessuali contrari alla legge di Stato.
Come abbiamo già raccontato su GayPost l’omosessualità è illegale in Iran sin dal rivoluzione del 1979.
Grenell intervistato dal quotidiano tedesco Bild aveva commentato: “Questa dovrebbe essere una sirena per tutti coloro che hanno a cuore i fondamentali diritti umani”

Ennesimo slogan da campagna elettorale?

L’amministrazione Trump è stata costellata negli ultimi mesi da iniziative controverse e totalmente avverse alla comunità arcobaleno. Dalla cancellazione di fatto delle persone trans all’annullamento del provvedimento voluto da Obama che permetteva agli alunni e alle alunne trans di usare i bagni e gli spogliatoi della scuola conformi alla propria identità di genere e non quelli corrispondenti al sesso biologico.
Negli Usa, poi, solo nel 2017, si è registrato un aumento dell’86 per cento rispetto al 2016 degli omicidi di persone Lgbt. . Trump ha inoltre vietato “alle persone transgender che richiedono o hanno avviato la transizione di genere” di accedere al servizio militare. Decisione convalidata dalla Corte Suprema.

Quest’ultima iniziativa a favore delle persone LGBT dunque sembra poco convincente. Segue del resto le parole vuote che hanno caratterizzato il discorso sullo Stato dell’Unione, dove il presidente ha lanciato un appello bipartisan perché vengano aumentati i finanziamenti alla lotta all’Aids. Una fake news, denunciava Human Rights Campaign: “Questa amministrazione non riuscirà a raggiungere questo obiettivo, semplicemente perché mentre lo annuncia attacca l’assistenza sanitaria per le comunità più colpite dall’HIV”.
Parole al vento, parole e basta?

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