Si accendono le luci sulla trentaduesima edizione del Lovers Film Festival – Torino LGBTQI Visions: la sala 1 del Cinema Massimo è gremita di affezionati e non, che palpitano in attesa dell’ufficiale apertura del Festival. È un anno di cambiamento, lo si sa e lo si nota, l’emozione è palpabile, la si legge sui volti della neo direttrice artistica Irene Dionisio e del presidente Giovanni Minerba, che non si lasciano sopraffare e conducono magistralmente la serata.
La madrina del festival, Violante Placido, rimarca l’importanza dell’esistenza di un festival come il Lovers, che non solo si occupa di tematiche di genere, troppo spesso lasciate ai margini, ma che sa dar luce a un cinema interessante, spesso innovativo e di settore che, quest’anno, anche grazie alla vittoria di Moonlight agli Oscar, inizia a farsi strada e a ritagliarsi un posto d’eccellenza nella cinematografia mondiale. Accompagnata dagli Gnu Quartet, la madrina ha aperto la serata con un suo personale omaggio canoro, eseguendo due pezzi: Precipitazioni, suo singolo del 2013 che recita “Esci allo scoperto, pieno di precauzioni inutili. Esci allo scoperto, ma ti nascondi lo stesso. Esci allo scoperto, non restare nell’ombra di te stesso” e Make up di Lou Reed dedicata, come l’artista stessa ha dichiarato, a tutti coloro che si truccano gli occhi, si vestono di svolazzi ed escono. Un modo poetico per ricordare il Torino Pride, che invaderà e colorerà le strade della città piemontese sabato 17 giugno.
A proposito di Pride, è intervenuto anche Alessandro Battaglia del Coordinamento Torino Pride, che oltre a ricordare il programma previsto per la giornata di sabato, ha sottolineato l’importanza di sostenere i pride che stanno nascendo in Piemonte, come quello di Alba previsto per l’8 luglio. In seguito agli interventi degli assessori Cerutti e Giusta, che si sono definiti orgogliosi di sostenere un Festival necessario, come è il Lovers, è stato il momento delle grandi novità: l’introduzione della borsa Querelle, indirizzata a registi under quaranta, interessati alla produzione di un prodotto cinematografico a tematica LGBTQI, e il grande ritorno del documentario, con in concorso una sezione ad esso completamente dedicata. A parlarne è stata Emanuela Martini, critica cinematografica e direttrice del Torino Film Festival, che ha sottolineato quanto negli ultimi anni il documentario sia tornato ad essere una punta di diamante del cinema, anche italiano, e di come in ogni ambito meriti di essere valorizzato e non considerato un fratello minore del cinema di finzione.
In conclusione, a precedere la proiezione del film di apertura Tom of Finland, è intervenuto il toccante e poetico omaggio di Pino Strabioli, sempre accompagnato dagli Gnu Quartet, a Umberto Bindi e Lucio Dalla. Una performance intensa e coinvolgente, un perfetto e grandioso inizio per un festival che si annuncia imperdibile.
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