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Lorenzo Fontana non è più ministro alla Famiglia

Lorenzo Fontana, contestatissimo ministro alla Famiglia e Disabilità, non ricopre più questo ruolo da poche ore. Il leghista anti-lgbt è stato scelto per ricoprire il ruolo di ministro agli Affari UE, posto lasciato libero dopo che Savona è stato nominato alla Consob.
Al posto di Fontana, è stata scelta Alessandra Locatelli, deputata leghista eletta a Como.

Chi è Alessandra Locatelli

Alessandra Locatelli

Ex vicesindaca di Como, Locatelli è stata anche assessora alle Politiche Sociali e di sostegno alla famiglia, Politiche abitative, Solidarietà, Piani di Zona, Lavoro, Impresa sociale, Reti sociali e Decoro sociale nella sua città. Non sono note le sue posizioni sulle famiglie arcobaleno e sui temi lgbt+ in generale. L’appartenenza alla Lega, tuttavia, lascia pochi dubbi su quali possano essere le sue idee.

L’attività parlamentare

Contraria all’immigrazione e all’apertura di nuove moschee, nella sua breve esperienza da deputata ha presentato un solo disegno di legge. Il testo riguarda l’integrazione della composizione della Commissione medico-ospedaliera per il riconoscimento della dipendenza delle infermità da causa di servizio.
Fontana e Locatelli giureranno oggi pomeriggio alle 18.

Il lascito di Fontana

Lorenzo Fontana è subito diventato famoso nella comunità lgbt+ per le sua esternazioni in tema di famiglie arcobaleno. Vicino agli ambienti ultracattolici e antiabortisti, appena nominato ministro della Famiglia disse che “le famiglie arcobaleno non esistono”. Da lì è stata un’escalation, fino all’adesione e alla partecipazione al Congresso delle Famiglie che si è svolto a Verona lo scorso 30 marzo.
Considerato dalle organizzazioni per i diritti umani un evento “ostile ai diritti umani”, contro il Congresso delle Famiglie scesero in piazza circa 100 mila persone in seguito all’appello di Non Una di Meno e di decine di altre associazioni lgbt e femministe.
L’ultima esternazione di Fontana, su questi temi, è l’endorsement alla processione “di riparazione” organizzata a Modena in risposta al Pride.

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