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Legge Zan, le associazioni Lgbt+: “Buon compromesso, ma nessun passo indietro”

«Da oltre 30 anni l’Italia attende una legge che contrasti efficacemente l’omolesbobitransfobia, non c’è più tempo da perdere. Per questo negli ultimi mesi le associazioni Lgbt+ hanno lavorato con impegno per arrivare alla definizione di un testo che risponda alle necessità reali della nostra comunità» comincia così il comunicato congiunto di dodici realtà associative in merito alla legge Zan. Le dodici realtà, rappresentative sul piano nazionale e di forte impatto nei rispettivi territori, entrano così nel vivo del dibattito sul ddl contro i crimini d’odio per orientamento sessuale e identità di genere.

Chi sono le dodici associazioni Lgbt+ firmatarie

A firmare il documento sono Alfi – Associazione Lesbica Femminista Italiana, Antinoo Arcigay Napoli, il Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli di Roma, Mixed LGBTIOmphalos Lgbti di Perugia, l’associazione QUORE di Torino, il Coordinamento Torino PridePochos Napoli, Pride Vesuvio RainbowFamiglie ArcobalenoARC Cagliari e il MIT. Una risposta congiunta, indicativa di una comunità di intenti dentro il movimento Lgbt+, che mira ad ottenere il massimo risultato possibile dalla politica.

Legge zan compromesso accettabile, ma nessun passo indietro

Di fatto un sì alla legge, che però non è una cambiale in bianco e men che mai un sì a qualsiasi tipo di legge verrà fuori. «Il disegno di legge presentato nella giornata di ieri» si legge ancora, infatti «è l’esito di un lungo percorso di confronto, di mediazione tra associazioni e forze politiche e rappresenta per noi un compromesso accettabile su cui non siamo però disposti a fare nessun ulteriore passo indietro».

Gli aspetti positivi della legge Zan

Alessandro Zan

Nel comunicato, ancora, si mettono in luce gli aspetti positivi della legge Zan: «Valutiamo positivamente lo sforzo fatto per uscire dalla logica della sola repressione penale, che ha mostrato negli anni di essere insufficiente per assicurare il cambiamento culturale di cui il Paese ha bisogno. L’omolesbobitransfobia è un’emergenza reale nel nostro Paese, e può essere efficacemente combattuta grazie a una serie di azioni positive che puntino a formare e informare le cittadine e i cittadini sulle tematiche legate all’orientamento sessuale, al genere e all’identità di genere».

La richiesta alla politica per un esame celere

E puntano il dito contro gli avversari, le realtà firmatarie del documento: «Le reazioni negative dei movimenti bigotti e reazionari, anche in presenza di un testo equilibrato e non ideologico come questo, dimostrano come in questo Paese ci sia un enorme problema di omolesbobitransfobia e che un intervento legislativo sia quanto mai necessario». Quindi, la richiesta limpida e netta: «L’urgenza di questo intervento ci spinge a chiedere alle forze politiche presenti in Parlamento di procedere a un esame celere del disegno di legge per arrivare alla sua approvazione in tempi ragionevoli».

“Resteremo vigili e attente”

E tornano sulla necessità di una buona legge, le dodici associazioni, nell’interesse della comunità Lgbt+: «Noi associazioni, per il nostro ruolo e per la nostra storia, resteremo vigili e attente affinché le nostre vite e le nostre identità non siano oggetto, ancora una volta, di trattative umilianti finalizzate all’ennesimo compromesso al ribasso. Chiunque si presterà a giochi di palazzo sulle nostre teste ne risponderà davanti alla comunità Lgbt+ italiana».

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