I papà gay sono più presenti nell’educazione dei figli rispetto a quelli eterosessuali, come afferma un nuovo studio, condotto da Éric Feugé Université du Québec à Montréal (UQAM). Lo ricerca, prima nel suo genere, ha osservato 46 famiglie (92 padri gay e 46 bambini dagli uno ai nove anni) per sette anni. Conferma come l’educazione dei bambini da parte dei genitori sia “assolutamente imparziale”.
“Abbiamo imparato che i padri gay condividono gli impegni in maniera assolutamente imparziale – ha dichiarato Feugé al Montreal Gazette. – Il grado di impegno è altissimo per entrambi e il coinvolgimento è decisamente superiore da parte di entrambi rispetto a una famiglia eterosessuale tradizionale”
“Quello che è davvero interessante è che i genitori non sono identificabili nel ruolo convenzionale del padre. Sono in grado di ridefinirsi, proporre nuovi modelli culturali di paternità. Il padre è il compagno di gioco, l’infermiere, il difensore, il modello morale e la guida per questi bambini”
Un recente studio ha anche dimostrato che i padri gay spesso affrontano pesanti pregiudizi. Il 63.5% di 732 padri gay in America ha avuto difficoltà in quanto padre gay.
Uno stigma che nasce dalle convenzioni religiose. Definirsi nella società padre e gay “rende spesso insicuri, esclude e allontana” il genitore da alcuni contesti come quelli familiari, del vicinato ma anche lavorativi. Secondo questo studio una strategia di prevenzione e informazione potrebbe aiutare a scardinare le barriere che allontanano le famiglie omogenitoriali.
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