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Il lato rainbow delle elezioni in Usa: Brown è la prima bisex eletta governatrice

Anche se la fresca vittoria di Donald Trump sta mettendo molta paura a tutte le minoranze interne (ed esterne) al paese, il 2016 è pur sempre stato l’anno in cui la comunità LGBTI ha avuto più visibilità in assoluto, e questo doveva trapelare in qualche modo anche nella politica: la democratica Kate Brown è stata eletta prima governatrice apertamente LGBTI della storia statunitense, tutto questo nello stato dell’Oregon. Per anni Brown aveva ricoperto la carica di segretaria di Stato dell’Oregon e ne diventò governatrice già nel 2015, quando il suo predecessore John Kitzhaber si dovette dimettere per uno scandalo di clientelismo e lei lo sostituì.

Misty Snow e Misty Plowright

Ora però è ufficiale: correndo per il titolo di governatrice è riuscita a vincere contro il concorrente repubblicano Bud Pierce, raggiungendo così un nuovo traguardo di apertura nel mondo politico degli USA, dove solo dodici anni fa un suo collega nel New Jersey si dimise (e divorziò dalla moglie) dopo aver fatto coming out per evitare ulteriori scandali, critiche e ripercussioni nella sua vita privata. La nuova governatrice dell’Oregon è sposata con un uomo ed è bisessuale dichiarata: “Non si può essere ciò che non si vede”, ha dichiarato. “Se posso essere un esempio per una persona giovane che decide che la vita vale la pena di essere vissuta perché non siamo soli e perché c’è qualcuno proprio come noi, lo faccio volentieri”.

La stessa fortuna purtroppo non l’hanno avuta Misty Snow (Utah) e Misty Plowright (Colorado) (sì, hanno lo stesso nome), due trans MtF che, se elette, sarebbero diventate le prime persone trans presenti al Senato l’una e alla Camera l’altra. Riguardo al risultato negativo, Misty Snow ha dichiarato a Pink News che lei sente, in parte, di aver già vinto. “In molti mi hanno detto che il solo fatto di esserci candidate rappresenta un enorme passo in avanti” ha dichiarato, parlando anche a nome della collega nel Colorado, ed ha aggiunto che “non si può aspettare che l’uguaglianza venga istituita e/o riconosciuta, ma bisogna muoversi ed esigerla”.

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