Sebbene, quindi, la votazione non abbia implicazioni pratiche e non dia il via alle celebrazioni di matrimonio tra persone same-sex, il Sinodo ha chiarito come la situazione attuale non sia più sostenibile. Se si sceglierà la strada del matrimonio egualitario o un’altra “disposizione formale”, verrà valutato successivamente.
Lo scorso anno, era stata la Chiesa scozzese a cambiare la legge canonica per rimuovere la definizione che il matrimonio è “l’unione tra un uomo e una donna”. In vista della votazione, ha preso parte anche il vescovo della Chiesa scozzese Mark Strange. Rispondendo ai quesiti dei sui omologhi del Galles, Strange ha ripercorso il processo che la sua Chiesa ha percorso per aprire al matrimonio egualitario. In quel caso, non mancarono critiche dalla stessa comunità Lgbt+ in quanto venne prevista l’obiezione di coscienza. In altre parole, la libertà delle persone dello stesso sesso di sposarsi in chiesa è stata affiancata alla libertà dei preti di celebrare questi matrimoni.
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