Hollywood è e resta omofoba: la denuncia arriva da Kate Winslet – premio Oscar per Titanic, con Leonardo Di Caprio – che in una recente intervista punta il dito contro l’ipocrisia e le discriminazioni tipiche dell’industria cinematografica. Parlando di alcuni suoi amici, attori e omosessuali, l’attrice rivela: «Sono terrorizzati che la loro sessualità venga rivelata, perché ostacolerebbe la possibilità che vengano scelti per ruoli etero» bloccando, così, la loro carriera.
Tra questi attori, dichiara ancora Kate Winslet, «alcuni sono ben noti, altri agli inizi». E riporta un aneddoto, che riguarda un famoso collega – di cui però non fa il nome – che ha dovuto cambiare agente cinematografico: «Mi risulta che tu sia bisessuale. Io non lo pubblicizzerei» avrebbe detto all’amico attore. Da qui la necessità di cambiare collaboratore. «Non si può credere quanto il pregiudizio sia diffuso» dice ancora l’attrice.
La denuncia di Kate Winslet si inserisce nella polemica più ampia, scoppiata proprio nel mondo del cinema, per cui i ruoli Lgbt+ dovrebbero essere interpretati solo da attori appartenenti alla comunità. Quando, a quanto si apprende, a Hollywood abbiamo il problema opposto: dichiarare il proprio orientamento sessuale o la propria identità di genere significherebbe escludere da moltissimi ruoli coloro che vogliono fare cinema. E ridursi, appunto, a interpretare esclusivamente ruoli “arcobaleno”. Una discriminazione che invece andrebbe combattuta con ogni mezzo.
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