In queste settimane in cui ci avviciniamo alle prime celebrazioni di Unioni civili – e dopo la pubblicazione della nostra guida – ci sono arrivate tantissime domande e richieste su come si svolgeranno e su quali effetti avranno e quali diritti verranno garantiti.
La risposta è SÌ.
Le Unioni civili prevedono infatti, come per il matrimonio, che il cittadino straniero possa chiedere un permesso di soggiorno o una carta di soggiorno permanente per motivi familiari.
Trascorsi due anni dall’unione civile, se il cittadino straniero è stato residente legalmente ininterrottamente in Italia, può chiedere anche la cittadinanza. In caso sia residente all’estero potrà farlo dopo 3 anni.
Anche in caso di separazione o di morte del partner italiano, il cittadino straniero unito civilmente avrebbe le stesse tutele del cittadino straniero coniugato.
Se il cittadino straniero si trova all’estero e deve arrivare in Italia per contrarre l’unione civile dovrà richiedere un visto. Poiché la normativa italiana non prevede il rilascio di un visto per matrimonio, andrà richiesto un visto per turismo.
Va comunque detto che già da qualche anno le coppie omosessuali composte da un cittadino italiano e un cittadino straniero ricevono tutela in questo ambito grazie all’interpretazione estensiva data dalla Giurisprudenza del nostro paese.
A partire da una sentenza del Tribunale di Reggio Emilia del febbraio 2012, infatti, il cittadino extra UE sposato all’estero con cittadino italiano dello stesso sesso può accedere alla richiesta di permesso di soggiorno per motivi familiari.
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