La Corte d’Appello di Rennes, in Francia, ha ordinato la trascrizione integrale dello certificato di nascita di diversi bimbi nati tramite gestazione per altri fatta all’estero. Si tratta dei figli di due coppie dello stesso sesso e di una coppia eterosessuale.
La sentenza è arrivata lo scorso 25 novembre, come riferisce il magazine lgbt+ francese Tetu. I giudici hanno dunque imposto ai comuni di trascrivere integralmente l’atto di nascita dei piccoli. Ora anche i genitori intenzionali risultano ufficialmente. Le coppie, dunque, non dovranno ricorrere all’adozione.
Per i giudici, i piccoli, nati tra il 2010 e il 2016 negli Usa e in Messico, sono stati esposti per tutti questi anni a dei rischi. Primo fra tutti, quello di perdere l’unico genitore riconosciuto e di essere o di essere separati dalla coppia che li aveva cresciuti.
La Corte ha aggiunto che “ogni volta che è in ballo la situazione di un bambino, il superiore interesse del minore, che include anche il riconoscimento legale delle persone che lo hanno cresciuto, soddisfatto i suoi bisogni e garantito il suo benessere, nonché l’opportunità di vivere ed evolversi in un ambiente stabile, deve prevalere”.
L’avvocata delle tre famiglie, Caroline Mécary si è detta soddisfatta della decisione. “Non significa che il giudice accetti automaticamente le trascrizioni” ha spiegato, tuttavia. Ma ha anche ricordato che la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo aveva già detto che la Francia doveva prendere le misure necessarie per lo stato di figli dei bambini nati con GPA all’estero fosse riconosciuto anche per il padre o la madre intenzionali. Infine, a ottobre scorso la Corte di Cassazione aveva dato ragione a Sylvie Menesson. La donna aveva chiesto di essere riconosciuta come la madre di suoi gemelli nati con la GPA.
La trascrizione automatica dei bimbi nati all’estero grazie alla gestazione per altri era stata promessa in campagna elettorale da Macron. Ma al momento di discutere la legge sulla bioetica, la questione non era stata inserita. A niente sono valse le polemiche che ne sono scaturite né gli emendamenti presentati in Parlamento.
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