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Finlandia, 50.000 firme contro le terapie riparative: ora tocca al Parlamento

Una legge di iniziativa popolare per mettere al bando le terapie riparative in Finlandia. Secondo quanto riporta il sito locale Yle.fi, la cittadinanza finlandese ha raccolto le 50.000 firme necessarie per presentare il provvedimento dovrà ora essere discusso in Parlamento. «I sostenitori dell’iniziativa hanno affermato di volere che i parlamentari vietino i trattamenti e le terapie volti a convertire le persone omosessuali e transgender in eterosessuali e cisgender» si apprende. L’iniziativa è partita il 19 luglio, per conto dell’attivista Perttu Jussila che ha espresso piena soddisfazione per il sostegno ricevuto.

La situazione in UE e negli altri paesi

L’attivista finlandese Perttu Jussila

Jussila ha infatti dichiarato che «è folle che i trattamenti di conversione non siano ancora stati vietati. Dopotutto, la regolamentazione delle terapie alternative è stata inclusa nel programma del governo. Sono passati un paio di anni da quando il governo è nato, e non è successo nulla. L’UE ha condannato le terapie di conversione nella sua politica e Malta ha già vietato i trattamenti nel 2016. Sono semplicemente giunto alla conclusione che il problema non si sarebbe affrontato senza un’iniziativa dei cittadini» ha spiegato ancora l’attivista.

La difficoltà di vietare le terapie riparative

Il disegno di legge richiederebbe il divieto delle terapie di conversione sia per gli adulti sia per le generazioni più giovani. «Non è certo la questione legale più semplice del mondo, ma non è nemmeno impossibile. I diritti umani sono davvero una cosa in bianco e nero. Non possiamo evitare di affrontare qualcosa solo perché è difficile. Inoltre, abbiamo esempi da tutto il mondo che mostrano è possibile, ad esempio, a Malta» dichiara ancora l’attivista, sulla difficoltà di approvare una legge sulle terapie riparative. Ricordando che leggi simili sono ci sono già o sono in discussione in altri paesi, come USA, Germania e Canada.

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