In Umbria le elezioni regionali entrano nel vivo. Proprio in questi giorni, la candidata del centro destra Donatella Tesei ha deciso di aderire al “manifesto valoriale” promosso dalle associazioni “no gender”.
La firma ci sarà durante uno dei momenti più caldi di questa campagna elettorale: l’incontro di giovedì con Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni. Donatella Tesei sottoscriverà in quella occasione il documento promosso da associazioni come CitizenGo, Difendiamo i nostri figli e altre realtà del mondo pro life. In sostanza, le stesse che hanno organizzato i Family day e promosso il contestatissimo Congresso sulle famiglie di Verona.
Dal centro destra fanno sapere che «Tesei sottoscriverà il Manifesto e con la sua firma si farà garante nei confronti delle associazioni proponenti e degli elettori dell’esistenza di un accordo chiaro e condiviso, all’interno della sua coalizione, nel perseguire le politiche del Manifesto, che dovranno essere integrate nel programma di governo». Il documento è ispirato «ai valori della famiglia naturale, della promozione della vita e della natalità, del sostegno alle situazioni di fragilità e della libertà educativa». L’iniziativa di giovedì «è rivolta a tutti gli esponenti della politica umbra» spiegano i “no gender”. «Ma solo chi ha risposto al nostro appello per una Regione a misura di famiglia riceverà il sostegno delle nostre associazioni» concludono.
Il manifesto, considerato divisivo anche all’interno del mondo cattolico, ha subito scatenato la reazione dell’associazione lgbt perugina Omphalos che lo definisce «fortemente reazionario». L’associazione denuncia la volontà di abrogare la legge regionale contro l’omofobia e la transfobia, «Legge approvata nel 2017 dopo 10 anni di duro lavoro e che ha portato l’Umbria ad essere una delle poche regioni a lavorare fattivamente contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere».
Non solo. Omphalos denuncia che il documento riconosce e sostiene solo «la famiglia “naturale” fondata sul matrimonio tra uomo e donna, con l’obiettivo di eliminare e sovvertire i progressi ottenuti dalle unioni civili e dalle sentenze delle corti che hanno stabilito che anche le coppie composte da persone dello stesso sesso sono famiglie».
L’associazione spiega che il manifesto “no gender” chiede «il blocco di qualsiasi progetto in ambito scolastico volto alla prevenzione del bullismo omofobico e transfobico». Una mossa che esclude la scuola «da qualsiasi intervento per combattere la terribile piaga del bullismo verso le persone omosessuali e transessuali».
«Come successo in Polonia, i movimenti sovranisti come la Lega fanno la loro campagna elettorale sulla pelle delle persone gay, lesbiche, bisessuali, trans* e intersex, seminando odio e paura verso le differenze e alimentando discriminazioni e disuguaglianze. Questa non è l’Umbria che vogliamo!», chiosano infine da Omophalos.
Le elezioni si terranno il 28 ottobre.
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