Siri, Alexa, Cortana. Le assistenti virtuali sono donne e femminili sono le loro voci. Anche quando esiste un’alternativa – una voce maschile – non è mai l’opzione predefinita. L’equazione “assistente = donna” è radicata. Proprio per questo nasce “Q” , la voce senza genere.
L’iniziativa è partita da un gruppo di ricercatori guidati dal Copenhagen Pride, dall’organizzazione EqualAI and Virtue e da un’agenzia creativa guidata da Vice.
Per arrivare ad un risultato “neutro” sono state registrate le voci di diversi partecipanti che si identificano come non-binari, o non-esclusivamente di sesso maschile o femminile. Una selezione di 4,600 persone in Europa.
Ai partecipanti è stato chiesto di modulare la voce da uno a cinque per riprodurre un suono “femminile” e da uno a cinque “per quello maschile”. Dopo aver alterato il tono, averlo filtrato, i ricercatori hanno trovato un range vocale che va da 145 a 175 hertz: è questo il tono neutro.
Lanciare “Q” è un modo per abbattere lo stereotipo che vuole l’assistente donna. Secondo gli studiosi infatti, assegnare una voce femminile a un’assistente vocale rinforza gli stereotipi che vogliono la donna sottomessa, servile. Inoltre che siano adatte soltanto a ruoli amministrativi.
Thomas Rasmussen, responsabile comunicazione di Copenhagen Pride, ha dichiarato che “Q” potrebbe aiutare non soltanto a combattere lo stereotipo di genere ma “portare all’attenzione anche delle grandissime case di produzione che i generi non sono due e due soltanto. Si tratta di dare alle persone delle opzioni e delle scelte. Una questione di libertà e inclusione“.
E' durata sette anni la battaglia in Tribunale contro il partito della premier Giorgia Meloni.…
"Non abbiamo mai smesso di lottare contro le discriminazioni, perfino istituzionalizzate, nei confronti di tutta…
In attesa del Pride Month, le associazioni Lgbt+ del territorio umbro entrano nel vivo con…
La conferenza dei capigruppo ha fissato per il prossimo 19 giugno alla Camera l'inizio della…
E' di ieri la notizia, data da Gaypost.it, del caso di un padre intenzionale a…
Il Tribunale di Milano ha imposto la trascrizione di un atto di nascita con due…