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ANTEPRIMA: il ritorno in Italia di LaLa McCallan con un nuovo video

Dopo una lunga permanenza in Olanda, dove ha lavorato nello spettacolo Cirque Stiletto, LaLa McCallan torna in Italia con un nuovo video. Artista eclettica, sulle scene da ormai dieci anni e frutto di un lavoro collettivo, LaLa McCallan annulla il confine tra maschile e femminile e ne fa arte passando dal jazz al pop senza mai perdere la sua eleganza.

There Must Be An Angel esce ufficialmente domani, ma potete vederlo in anteprima su Gaypost.it. Intanto, abbiamo fatto due chiacchiere con l’artista.
Dai palchi olandesi, al Gran Ballo della Cavalchina, dai teatri italiani alle telecamere di Italia’s Got Talent. Come ti senti alla vigilia dell’uscita di questo nuovo video?
Stanco ma felice! Questo video è un piccolo “ritorno alle origini” perché il personaggio di LaLa McCallan nacque ufficialmente proprio su YouTube esattamente dieci anni fa con la pubblicazione dei nostri primi due videoclip musicali. Da subito i video hanno rappresentato ponte verso il nostro pubblico, che iniziammo a raggiungere negli spettacoli dal vivo a partire dal nostro amatissimo Teatro Eden (parte de I Portici Hotel a Bologna). Dopo una assenza piuttosto lunga dovuta anche alla tournèe all’estero vorremmo proprio ricostruire questo ponte regalando qualcosa di bello a chi ci segue. Questo video è il primo di due, il secondo ovviamente è ancora top secret.
Questa tua interpretazione di There Must Be An Angel è il frutto di una collaborazione con il produttore Michele Turchi e con il regista Fabio Fiandrini. In passato hai collaborato anche con altri artisti e artiste. Come scegli le tue partnership artistiche?
L’esistenza stessa di LaLa è un lavoro di gruppo, tanto è vero che quando parlo di lei uso sempre il plurale. Tutto è iniziato da un’idea del mio partner e co-autore Stuart Lindsay, e continua oggi grazie a tutti i nostri collaboratori, che per noi sono proprio come gli angeli di cui parla la canzone. Michele Turchi ha saputo cogliere benissimo l’atmosfera che volevo dare a questo pezzo, ancora più romantica dell’originale e con un velo di malinconia. Fabio Fiandrini ci segue da tantissimo, e la sua geniale ironia unita al talento tecnico fanno per noi dei veri e propri piccoli miracoli.

LaLa McCallan con Immanuel Casto

Da sempre hai lo sguardo rivolto verso la scena internazionale. Cosa vorresti portare in Italia e cosa lasciare fuori? E cosa porti dell’Italia nei tuoi spettacoli all’estero?
Dico sempre con molta immodestia che i nostri spettacoli uniscono il concetto di entertainment americano ad una eleganza tutta europea. Ci piace intrattenere il pubblico con leggerezza, ironia e concisione, senza la pomposità e l’autocompiacimento spesso associato al teatro musicale italiano, dove i bis durano mezz’ora e la gente esce esausta. Quello che vorrei lasciare fuori dall’Italia è la quasi totale assenza di cultura dello show business, cioè l’ottusità ed il provincialismo di troppi operatori dello spettacolo. Quello che dell’Italia portiamo fieramente con noi sono senza dubbio la resilienza e la creatività.

Performer, cantante attrice: chi è davvero LaLa McCallan?
LaLa è prima di tutto una personalità creata per abbattere preconcetti attraverso la sorpresa musicale, l’eleganza e l’autoironia. E’ il terzo membro della famiglia mia e di Stuart. Le vogliamo un bene enorme perché rappresenta il meglio di noi, e per lei facciamo volentieri grandissimi sacrifici: non dimentichiamoci che il progetto è ancora oggi interamente autoprodotto.
E chi vuole diventare?
LaLa, e noi con lei, vorrebbe semplicemente portare il suo concetto di spettacolo ad ancora più persone in ancora più luoghi. I video ed i social sono cose bellissime, ma il vero scopo di tutto è il contatto umano e l’emozione che si può condividere solo dal vivo.

“There must be an angel” in anteprima per Gaypost.it

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