È in corso in queste ore la prima discussione, alla Camera dei Deputati, sul disegno di legge comunemente noto come “fine vita”. In realtà, il titolo della legge proposta è: “Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento”.
Relatrice del testo è l’onorevole Donata Lenzi del Pd.
Ecco quali sono i punti più salienti della legge in discussione.
Stabilisce il diritto della persona malata di conoscere quali siano le proprie condizioni di salute e “di essere informata in modo completo, aggiornato e a lei comprensibile” a proposito di diagnosi, prognosi, benefici e rischi delle terapie. Una volta a conoscenza di tutto questo, il paziente ha diritto di decidere se “rifiutare, in tutto o in parte (…) qualsiasi accertamento diagnostico o trattamento sanitario”.
Pur dovendosi attenere alle volontà del paziente espresse tramite le DAT, il medico non può essere chiamato a eseguire trattamenti sanitari contrari alla legge, alla deontologia professionale o alle buone pratiche clinico-assistenziali.
In questi casi, a prendere le decisioni per il o la paziente sono i genitori o il tutore. Nel caso in cui una persona malata e incapace abbia espresso delle “disposizioni anticipate di trattamento” e il tutore sia contrario al rispetto delle DAT, sarà il giudice tutelare a dover decidere in merito.
Ogni persona maggiorenne e capace di intendere e volere ha il diritto, tramite le DAT (disposizioni anticipate di trattamento), di “esprimere le proprie convinzioni e preferenze in materia di trattamenti sanitari”. Una persona ha anche il diritto di esprimere, in forma scritta, “il consenso o il rifiuto rispetto a scelte diagnostiche o terapeutiche e a singoli trattamenti sanitari” inclusi la nutrizione e l’idratazione artificiali. Si può anche nominare un fiduciario che si relaziona con i medici e parla al posto del o della paziente.
In mancanza di fiduciario, rimangono efficaci le DAT, ma esiste la possibilità che venga nominato un fiduciario d’ufficio. Il medico che ha in cura il paziente è tenuto al rispetto delle DAT che possono essere modificate solo in accordo con l’eventuale fiduciario nell’eventualità che esistano delle terapie o delle cure non previste quando le DAT sono state redatte e che possano “assicurare possibilità di miglioramento delle condizioni di vita”.
Le DAT possono essere redatte in forma scritta o anche in video. Inoltre “devono essere redatte per atto pubblico o per scrittura privata”.
Si prescrive l’opportunità di prevedere un “piano delle cure” scelto di comune accordo tra paziente e medico. A questa pianificazione, il medico deve attenersi anche nel caso in cui il paziente perda la capacità di esprimersi.
Un 17 maggio più importante degli anni passati: una Giornata Internazionale contro l'omolesbobitransfobia – o…
È uscita, come ogni anno in occasione del 17 maggio, la Giornata contro l'omolesbobitransfobia, la…
Importante novità, per le future elezioni, che prevede i seggi unisex. Non si andrà più…
Sono passati poco più di due anni da quando Michela Murgia annunciava la sua malattia…
La famiglie sono tutte diverse. I diritti, invece, devono essere tutti uguali. E' questo il…
La notizia è di pochi minuti fa: Torino ospiterà l'Europride a giugno del 2027. Per…