Il predicatore omofobo Steven Anderson non potrà entrare in buona parte dei paesi europei per via della sua attività anti-gay. Lo riporta PinkNews che cita fonti ufficiali dell’Olanda. Secondo quanto riporta il sito inglese, il ministro della Sicurezza olandese Mark Harbers ha confermato di avere intrapreso l’iter per impedire l’ingresso di Anderson nel suo paese che era previsto per il 23 maggio nell’ambito di un tour in tutta Europa.
In una dichiarazione resa al Parlamento olandese lo scorso 1 maggio, Harbers spiega che ha “preso misure per evitare che la persona in oggetto entri nell’area Schengen”. “Non c’è posto in uno stato democratico come i nostri per la discriminazione, l’incitamento all’odio o all’intolleranza e alla violenza in nessun campo – ha dichiarato il ministro -. Le libertà civili non sono un lascia passare per comportamenti intolleranti che limitano le libertà degli altri”.
Anderson è noto per i suoi discorsi in cui avalla la lapidazione dei gay. “Se un uomo giace con un altro uomo come con una donna entrambi commettono abominio: devono certamente essere messi a morte – ha dichiarato -. Il loro sangue ricadrà su di loro. Questo, amici miei, è la cura contro l’AIDS. Era già tutto nella Bibbia”.
All’indomani della strage di Orlando, quando un uomo uccise 49 persone dentro la discoteca gay Pulse, Anderson commentò: “La buona notizia è che ci sono 50 pedofili in meno in questo mondo. Perché, sapete, questi omosessuali sono un branco di pervertiti e pedofili”.
L’Olanda non è il primo paese a vietare l’ingresso del predicatore. Altri stati come il Canada, il Botswana, la Jamaica, il Sud Africa e il Regno Unito avevano preso misure simili.
In un video pubblicato su YouTube, lo stesso Anderson dichiara di essere stato escluso da 31 paesi in tutto il mondo e che gli eventi previsti in Olanda e in Svezia non si terranno.
Oltre che dall’Olanda, il provvedimento impedisce l’ingresso dell’uomo in Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Islanda, Italia, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Malta, Norvegia, Polonia, Portogallo, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia.
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