Tutto ciò che servirà sarà una goccia di sangue da appoggiare sul lettore elettronico. Collegando la chiavetta ad un computer, il fluido sarà analizzato e, in meno di trenta minuti, un paziente sieropositivo potrà conoscere in autonomia la propria carica virale o per aiutare i pazienti che non possono accedere ai test HIV standard.
Rispetto ai soliti test HIV, che necessitano fino a tre giorni affinché siano esaminati in laboratorio, questa chiavetta produce un risultato in soli 21 minuti. Ma in vantaggi non riguardano solo la velocità: i primi prototipi della chiavetta per il test HIV hanno mostrato risultati davvero incoraggianti anche per quanto riguarda la precisione del responso. Come illustrato sulla rivista Scientific Reports, su 991 campioni di sangue, il risultato si è dimostrato accurato nel 95% dei casi.
Un progetto ancora agli albori, certo, ma la sfida per rendere questo concentrato di tecnologia più semplice e accessibile è già lanciata.
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