È tragico il bilancio di quello che, in seconda battuta, le autorità statunitensi hanno definito “un atto terristico interno” in un bar gay di Orlando, in Florida: 50 sarebbero i morti e 53 feriti. È la più grande strage di persone lgbt della storia. La polizia sta chiedendo a tutti di andare a donare del sangue per i feriti. Tutto è avvenuto al Pulse Club, nella notte tra sabato 11 e domenica 12 giugno quando un uomo con un fucile d’assalto e una pistola è entrato ed ha cominciato a fare fuoco sui clienti del locale. La polizia, una volta intervenuta, ha fatto esplodere un pacco definito “disositivo di distrazione” posizionato per distogliere l’attenzione da quanto accadeva nel bar.
Nel locale era presente un agente di polizia che ha tentato di rispondere al fuoco dell’assassino che alla fine è stato ucciso.
Un testimone ha raccontato che si trovava all’ospedale quando sono arrivati i feriti e che “c’era sangue dappertutto”, mentre un altro che si trovava all’interno del club ha riferito di “corpi ovunque”.
Il Dipartimento di Polizia di Orlando ha chiesto, tramite un tweet, a tutti coloro che avessero informazioni utili, di recarsi presso i suoi uffici per riferirle.
Non sono ancora chiare le motivazioni che hanno spinto l’uomo a compiere la strage, ma un cliente del club ha riferito di aver sentito un altro cliente urlare “Svegliati, siamo come te, perché ci uccidi? Lasciaci vivere. Succede tutti i giorni, non solo alle persone trans o LGBT: veniamo uccisi tutti i giorni. Perch? Perché avete paura di quello che non capite e rifiutate ciò che non è familiare”.
Alle 6.00 del mattino, era ancora in corso l’evacuazione dei clienti del club. Intanto, sui social network, gli omofobi celebravano l’accaduto con battute come: “Qualcuno sta facendo il lavoro di Dio a Orlando. Che sia benedetto” o “Chissà quanto del sangue sparso al Pulse è HIV positivo” con tanto di faccina sorridente.
In un conferenza stampa, il sindaco di Orlando ha definito la strage “orribile”.
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