Politica&diritti

Renzi: “Contrario a utero in affitto. Le adozioni? Un passo per volta”

Ospite nel salotto della domenica pomeriggio di Canale 5, il presidente del consiglio Renzi è stato intervistato da Barbara d’Urso anche sulla notizia che ha tenuto banco negli ultimi giorni, ovvero la nascita di Tobia Antonio, figlio di Nichi Vendola e del suo compagno Ed Testa, nato grazie alla gestazione per altri.
Quando nasce un bambino è una cosa talmente bella che ognuno di noi dovrebbe essere contento – ha risposto renzi -. Poi uno può essere d’accordo o meno sull’utero in affitto”. “Io sono contrario – ha specificato – ma non voglio parlare di un caso specifico perchè chiamo in ballo una persona”.

Il premier ha anche spiegato che aver messo la fiducia sul testo delle unioni civili ha significato “rischiare l’osso del collo”, cioè che il governo cadesse. Un rischio, in realtà, effimero se si considera che la legge su cui il Senato è stato chiamato ad votare la fiducia è stato concordato e scritto con l’alleato di governo, ovvero il partito di Alfano. Per raggiungere l’accordo tra le forze dle governo, il Pd ha eliminato dal testo le stepchild adoption, com’è noto, deludendo le aspettative della famiglie omogenitoriali e dei loro bambini che rimangono senza tutele. “Un buon punto di compromesso” secondo Renzi che ha annunciato che “se ci sarà bisogno, metteremo la fiducia anche alla Camera“.
Infine, a proposito della promessa riforma della legge sulle adozioni, lascia intendere che “se non c’erano i numeri per le stepchild adoption” è difficile che ci siano per le adozioni legittimanti. “un passo alla volta” ha continuato, nonostante all’indomani del voto sulle unioni civili al Senato più di un esponente di spicco del partito di Renzi avesse parlato di legge già scritta e che sarebbe stata discussa e votata a brevissimo.

Ecco il video dell’intervista, il passaggio su unioni civili e GPA, dal minuto 5:06

Durante la discussione sulla legge sulle unioni civili in Senato, la gestazione per altri (erroneamente chiamata “utero in affitto”) è stata uno degli argomenti più dibattuti sebbene non si facesse cenno a tale pratica di procreazione neanche nel testo originario. In molti, però, si sono detti contrari alla gpa, anche tra chi era favorevole alla versione originale della legge che includeva la possibilità di adottare il figlio del partner (la cosiddetta “stepchild adoption”). Tra gli oppositori alla legge, l’argomento della gpa, affrontato mischiando pratiche in cui le donne sono consapevoli e scelgono autonomamente e senza costrizioni, con altre in cui invece il rischio di sfruttamento è elevatissimo, è stato usato come grimaldello per scardinare la legge e impoverirla, come poi di fatto è accaduto.

E anche tra il partito del premier, com’è noto, non sono mancati gli interventi che associavano l’adozione del figlio del partner alla gestazione per altri, confondendo le due cose e usando l’argomentazione per supportare gli emendamenti presentati per indebolire, se non eliminare del tutto, la stepchild adoption. Il resto è ormai cronaca parlamentare: la legge è stata approvata con un maxiemendamento del governo che, per assecondare i desiderata dell’alleato NCD, ha stralciato la stepchild adoption, oltre al vincolo di fedeltà. Ora il testo è approdato alla commissione Giustizia della Camera dove dovrà proseguire il suo iter fino al voto in aula.

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