Anche la Francia e la Germania contro il nuovo codice penale del Brunei, che da domani prevede la pena di morte per lapidazione per adulteri e omosessuali.
Il governo tedesco ha convocato l’ambasciatore del Brunei a Berlino. Durante l’incontro è stato rivolto un appello all’ambasciatore perché il paese si attenga agli obblighi relativi ai diritti umani. “Abbiamo espresso le nostre preoccupazioni per l’introduzione della legge”, è stato reso noto.
La Francia contemporaneamente ha lanciato un appello al Brunei a rinunciare ad una nuova legge. “Il Brunei ha annunciato l’entrata in vigore di un nuovo codice penale il 3 aprile 2019 che prevede pene corporali e la pena di morte per delitti di omosessualità, adulterio, apostasia e blasfemia. La Francia lancia un appello al paese asiatico a rinunciare al progetto e a mantenere la sua moratoria de facto delle esecuzioni capitali dal 1957“, ha dichiarato la portavoce della diplomazia francese in una nota.
Ieri l’Onu aveva già denunciato le “pene crudeli e disumane” previste dalla nuova legislazione del Brunei. “Lancio un appello al governo perché sospenda l’entrata in vigore di questo nuovo codice penale che, se applicato, segnerebbe una ritorno al passato riguardo alla protezione dei diritti umani” in Brunei, aveva dichiarato l’Alto Commissario ai diritti umani, Michelle Bachelet, in una nota. La revisione della legge, che deve entrare in vigore il 3 aprile in questo piccolo e ricco Stato petrolifero del sud est asiatico, “prevede pene crudeli e disumane che violano gravemente il diritto internazionale relativo ai diritti umani – fra cui la morte per lapidazione”, aveva aggiunto Bachelet.
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