In apertura della cerimonia per l’assegnazione dei David di Donatello, ieri sera 21 marzo, Paola Cortellesi ha recitato un monologo sulla violenza di genere. Un testo che parte dal linguaggio, dall’uso delle parole, dal diverso significato che diamo alla stessa parola a seconda che sia declinata al maschile o al femminile. Una lista, spiega la stessa Cortellesi, stilata dal linguista Bartezzaghi.
Continuando il monologo, con l’efficacia a cui Cortellesi ci ha abituati nei suoi monologhi, spiega come proprio il linguaggio alimenti stereotipi e discriminazioni che conducono alla violenza, alle molestie fino allo stupro, passando per la differenza negli stipendi tra uomini e donne.
Alla fine del monologo si aggiungono altre attrici. Jasmine Trinca e Claudia Gerini e le altre recitano frasi spesso pronunciate contro le donne che subiscono violenza o molestie. Sono frasi che spesso vengono usate senza rendersi conto che, in questo modo, si colpevolizzano le donne e non chi ha usato loro violenza. O parole che non fanno altro che alimentare stereotipi e discriminazione. Le attrici sono tutte tra le 124 firmatarie del manifesto “Dissenso Comune”, diffuso qualche settimana fa proprio per denunciare le discriminazioni che le donne subiscono sul lavoro, sula scia di #metoo e #quellavoltache.
Vi lasciamo alle parole di Paola Cortellesi.
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