L’omofobia, si sa, fa male alla salute. Ed è un po’ come il razzismo: colpisce in larga parte i soggetti maggioritari, ma fa fuori le minoranze. Un fenomeno nutrito da odio e pregiudizi, che si configura come vera e propria patologia sociale. E allora bisogna correre ai ripari. Così è nata una bella iniziativa a cura di GeCO, l’associazione di genitori e figli contro l’omofobia di Torino, che ha lanciato la campagna “Deomofobina”.
La scatola, coloratissima, è dotata di un bugiardino con le informazioni essenziali e potrà trovarsi dai medici di base e nelle farmacie. Verrà inoltre distribuita tra insegnanti e volontari, al fine di dare il via ad una «efficace azione divulgativa in grado di stimolare curiosità e riflessione» sulla lotta allo stigma contro le persone Lgbt. I rappresentanti di GeCO sostengono di voler «proporre un’iniziativa divulgativa semplice e immediata, a sua volta inserita in un’attività associativa di maggior respiro, che faccia leva su informazioni di base per decostruire stereotipi». Lo scopo finale? Semplice: combattere «gli stati di disinformazione acuta e i disturbi legati al pregiudizio». Attraverso la conoscenza e un pizzico di ironia.
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