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Napoli, cacciato di casa perché gay vive in un sottoscala

È stato buttato fuori di casa dal fratello perché è gay. Il fatto è avvenuto lo scorso 2 ottobre dopo anni di vessazioni e ora Sergio, un uomo di Monte di Procida, vive in un sottoscala in condizioni igieniche disastrose e privo di un’alimentazione regolare.

Condizioni disumane

La denuncia arriva da Arcigay Napoli che spiega di avere “accuratamente verificato una serie di segnalazioni pervenute negli ultimi giorni”. L’associazione “denuncia con dolore e indignazione le inumane condizioni di vita in cui da alcune settimane si trova a vivere Sergio, un uomo di Monte di Procida, che dopo anni di violenza omofoba è stato infine cacciato brutalmente di casa dal fratello perché gay”. L’uomo risulta invalido al 100% per le conseguenze di un incidente sul lavoro subito anni fa. Da quando vive nel sottoscala, Sergio si lava solo di notte, per non farsi vedere, ad una fontanella vicino allo stabile in cui vive. Il cibo, poi, arriva solo grazie alla generosità di qualche assistente sociale e di qualche amico, secondo la ricostruzione fornita da Arcigay.

L’impegno dell’amministrazione comunale

“Ho incontrato il Sindaco e i Servizi Sociali di Monte di Procida” dichiara Antonello Sannino, presidente di Arcigay Napoli. Sannino ha incontrato Sergio all’ospedale di Boscotrecase dove è ricoverato per una emorragia dovuta ai ripetuti morsi di topi. “Mi hanno assicurato un rapido intervento” prosegue il presidente di Arcigay. “Queste situazioni di degrado che appartengono più al Medioevo che al 2018 sono inaccettabili. Ci auguriamo che l’Amministrazione intevenga fattivamente e che la comunità di Monte di Procida si indigni ridando dignità alla vita di Sergio. La tempestività e l’efficienza con cui le istituzioni e la società tutta daranno risposte concrete alla tragedia di Sergio saranno cartina di tornasole della civiltà e dell’umanità di una comunità che non piò restare indifferente davanti a questa sconvolgente storia di violenza e omofobia”.

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