Se ieri abbiamo sentito le parole di Ramzan Kadyrov, il presidente ceceno, che nega non solo la dignità delle persone omosessuali ma perfino la loro esistenza, da Mosca non arrivano notizie più rassicuranti. Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa russa TASS, le parole di Kadyrov sarebbero state “decontestualizzate”.
Il riferimento è proprio all’intervista rilasciata da Kadyrov a HBO in cui il leader ceceno parla di “purificare il sangue” della nazione. Commentando l’intervista il portavoce di Vladimir Putin, Dmitry Peskov ha dichiarato che “parlando francamente, molto spesso le sue parole vengono decontestualizzate. Secondo Peskov, se le dichiarazioni del leader ceceno fossero state lette nel giusto contesto “non ci sarebbe stato niente di fuori dall’ordinario”.
Il Cremlino, dunque, continua a difendere Kadyrov e a giustificarne le posizioni pubblicamente espresse, lasciando ben poche speranze rispetto ad un intervento di Mosca su quanto accade in Cecenia ai danni degli uomini ritenuti omosessuali.
Qualche giorno fa, Novaya Gazeta, il quotidiano che ha reso nota la persecuzione in atto in Cecenia, aveva pubblicato i nomi di 27 uomini uccisi a gennaio in una sola notte e seppelliti in fosse scavate frettolosamente in diversi cimiteri. Non si tratta, per quanto è noto, di persone ritenute omosessuali, ma di altri uomini arrestati nell’ambito di un rastrellamento e giustiziati senza che fosse celebrato un processo regolare.
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