Continua a far rumore la posizione del Vaticano sulla legge contro l’omo-bi-lesbo-transfobia. E la politica di palazzo – dopo Letta e alcuni esponenti del M5S – comincia a rispondere. «Rispetto alle indiscrezioni di stampa di questa mattina, l’unica certezza è che la posizione del Partito democratico sul ddl Zan non cambia» così Monica Cirinnà, responsabile Diritti del Pd. «Abbiamo sostenuto il ddl alla Camera» continua la senatrice, «confrontandoci con le preoccupazioni espresse anche da una parte del mondo cattolico e riuscendo ad arrivare a un testo equilibrato. E stiamo lottando al Senato per riuscire a dare al Paese una legge attesa da decenni e assolutamente urgente».
Una posizione nettissima rispetto alle posizioni del Vaticano, quella dell’esponente dem che la legato il suo nome alla legge sulle unioni civili. «Leggeremo le osservazioni della Santa Sede» ha dichiarato ancora «se e quando saranno confermate e rese note. E lo faremo con rispetto, ma con altrettanta fermezza sul principio fondamentale di laicità dello Stato. La Santa sede ha il diritto di esprimere le proprie preoccupazioni. Ma il Parlamento ha il dovere di lavorare per rispondere alle esigenze delle persone, garantendo loro diritti e protezione da discriminazione, violenza e odio».
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