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Verona, al Tocatì festival il sindaco censura i libri “gender”

Niente libri “gender” al Tocatì 2017, il festival dei giochi di strada in programma in questo week end a Verona. Tra le iniziative della manifestazione, infatti, erano stati inseriti alcuni titoli nell’ambito di alcuni laboratori per bambini curati dalla Biblioteca Vivente, tra cui Lesbica e va bene cosìDiversamente amare e Mio figlio gay. Eppure qualcosa è andato storto

La segnalazione del Popolo della famiglia

Il sindaco Sboarina, al centro

Il Comune, infatti, forte del fatto di essere tra gli organizzatori della rassegna, ha posto il veto sui laboratori in questione, che avrebbero dovuto tenersi alla libreria civica di Verona. La ragione? È arrivata la solerte e allarmata segnalazione del Popolo della famiglia che, di fronte ad un programma culturale in cui venivano presentati anche libri a tematica Lgbt, ha subito gridato al “gender”. L’amministrazione, a guida forzista nella persona di Federico Sboarina, ha creduto alle sirene di chi parlava di «indottrinamento culturale-ideologico» e di «tentativi di manipolazione culturale che minano la struttura fondamentale della società» e ha agito di conseguenza.

Se anche il sindaco Sboarina crede alle favole…

Il Comune ha così motivato la sua decisione, ritenendo che «la tipologia di contenuti proposti non sia adeguata al messaggio culturale del festival tradizionalmente indirizzato alle famiglie e al pubblico dei bambini». Insomma, a quanto pare per Sboarina e per il suo staff, parlare di rispetto per le persone Lgbt non rientra nel messaggio che vuole veicolare il Tocatì. Verrebbe da chiedersi quali valori vuole trasmettere e se questi sono rivolti a tutta la cittadinanza o solo a parte di essa. Farebbe poi sorridere, se non fosse tragica, l'”ingenuità” di chi crede ancora che basti parlare di omosessualità per trasformare bambini e adolescenti in gay. Ma d’altronde, siamo la nazione in cui si crede a scie chimiche, sirene e vaccini che fanno male. E anche Verona – almeno per quanto riguarda chi la rappresenta –non sfugge alla micidiale regola dell’ignoranza in materia. Purtroppo al potere, c’è da aggiungere.

 

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