Domani si voterà per il rinnovo del Parlamento, ma con una legge nuova: la cosiddetta “Rosatellum bis”. Una legge che prevede una modalità di voto diversa da quella con cui abbiamo votato nel 2013. Per questo c’è molta confusione. Proviamo, con questo articolo, a fare un po’ di chiarezza su come esprimere il proprio voto senza correre il rischio di annullare la scheda.
Precisiamo, intanto, che si vota solo domenica 4 marzo dalle 7 alle 23. Ricordiamo anche che possono votare per la Camera dei Deputati tutti i cittadini e le cittadine italiane che abbiano compiuto il 18esimo anno di età. Per il Senato, invece, bisogna aver compiuto 25 anni. In Lazio e in Lombardia si vota anche per il rinnovo dei consigli regionali e dei presidenti della Regione. Possono votare gli elettori maggiorenni, ma le modalità di voto sono diverse rispetto a quelle del Parlamento. Per votare, bisogna presentarsi al seggio con la scheda elettorale e un documento di identità valido. Vedremo i dettagli più avanti.
Ad ogni elettore o elettrice saranno consegnate due schede: una rosa per la Camera e una gialla per il Senato. In Lombardia e nel Lazio le schede saranno, invece, tre.
La nuova legge prevede per ogni collegio elettorale un candidato per la parte uninominale e una lista o una coalizione di liste a suo sostegno.
Si può votare segnando solo il nome del candidato o della candidata all’uninominale. In questo caso, il voto vale anche per la lista o le liste che lo sostengono e, in caso di coalizioni, verrà assegnato in base a criteri proporzionali.
Per completezza, ecco un video esplicativo:
Per le elezioni regionali (scheda verde), invece, è possibile votare un candidato alla presidenza e una lista diversa dalla coalizione che lo appoggia. Si possono anche esprimere le preferenze per il consiglio regionale. Gli elettori e le elettrici possono scrivere, accanto al simbolo del partito scelto, il nome del candidato o della candidata al consiglio regionale a cui intendono dare il proprio voto. Si possono indicare una o due preferenze. Ma se si sceglie di scriverne due, bisognerà indicare un candidato uomo e una donna. Nel caso si indicassero due uomini o due donne, il secondo voto sarà ritenuto nullo e varrà solo la prima preferenza espressa. Nel caso in cui si voti solo una lista, senza indicare il candidato alla presidenza, il voto si estenderà anche al candidato presidente collegato a quella lista.
Risulterà eletto presidente il candidato o la candidata che otterrà il maggior numero di voti.
Di seguito la video guida realizzata dalla Regione Lazio, valida anche per la Lombardia.
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