Nascerà a Castel Volturno il primo Centro Lgbt del Mediterraneo. E il progetto sembra ambizioso: «Sarà operativa una grande cucina abitabile, saranno attrezzate aree di co-working, spazi polifunzionali comuni» si legge sul Corriere.it, che riporta la notizia. Ma non solo: alcune camere, apprendiamo ancora, verranno utilizzate «per l’accoglienza temporanea di persone Lgbt in difficoltà, perché espulse dai contesti familiari e non ancora autonome». In una grande struttura, sottratta alla mafia e assegnata alle associazioni arcobaleno.
La villa confiscata alla camorra
Il centro sorgerà, infatti, in una villa di trecento metri quadrati, già confiscata alla criminalità organizzata e assegnata all’associazione Rain Arcigay Caserta Onlus. Un gesto importante, non solo per la lotta alla discriminazione omo-transfobica – sono numerosi, purtroppo, i casi in cui adolescenti e persone Lgbt vengono cacciate di casa – ma anche nella lotta alle mafie nel nostro Paese. Per finanziare il progetto, si può partecipare al crowdfunding lanciato dall’associazione casertana, attraverso una donazione.
Non è il primo caso in cui un edificio appartenuto a realtà criminali viene assegnato ad associazioni Lgbt. Ricordiamo, infatti, i due immobili – sempre confiscati alla mafia, ad Acqualadroni e Mili Marina – ed assegnati all’associazione Arcigay Messina “Makwan” allo scopo di realizzare un pronto soccorso sociale e un presidio di accoglienza per presone Lgbt in difficoltà; ed anche il progetto della precedente giunta di Giuliano Pisapia, a Milano, per destinare un altro immobile per un progetto con le stesse finalità.
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